Avezzano. Sull’isola pedonale messa in cantiere nel 2009, poi sfociata in riqualificazione di Corso della libertà e area stazione con annessi parcheggi, oggetto del ricorso al Tar di Wwf e Italia Nostra, il Comune è andato oltre, mentre le associazioni ambientaliste, che esultano per la nomina di un commissario, sono rimaste a due anni fa, alla loro idea di chiudere circa 100 metri di strada osteggiata dalle associazioni di categoria. Ora gli ambientalisti gridano vittoria, forse perché interessati più a strumentalizzare e alzare polveroni che alla realizzazione di un progetto innovativo, con più verde, portatore di una diversa interpretazione della città che coniuga le diverse esigenze. In due anni, infatti, l’amministrazione ha fatto numerosi passi in avanti rispetto al progetto iniziale culminati nella presentazione del project-financing promosso a pieni voti dalle associazioni di categoria e dai commercianti di Corso della Libertà e dell’area stazione ferroviaria, che poi sono i soggetti più interessati, poiché sulla partita si gioca il futuro dell’economia del centro cittadino. Peccato che i solerti difensori del “bene collettivo”, ovvero Wwf e Italia Nostra, non se ne siano accorti, né si siano degnati di rispondere alle comunicazioni ufficiali, tramite raccomandata, inviate dall’Ente per condividere un percorso nell’interesse generale. Ora l’amministrazione Floris attende fiduciosa la comunicazione del Tar per decidere i passi successivi e mettere in campo tutte le azioni necessarie, finalizzate a realizzare un progetto di alto profilo che contempli le esigenze delle diverse parti.