Avezzano. Il presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso ha convocato per il 21 luglio prossimo la riunione del Masterplan Abruzzo. Sulla questione al centro dell’incontro, la realizzazione della rete irrigua a pressione del Fucino, gli assessori comunali di Avezzano della neonata giunta del sindaco Gabriele De Angelis, Felicia Mazzocchi e Kathia Alfonsi, illustrano la posizione dell’Amministrazione di Avezzano. “All’incontro del 22 giugno 2015 il presidente D’Alfonso fece proprio il rilevante problema legato all’uso e alla disponibilità della risorsa idrica nella piana del Fucino, e inserì, tra le maggiori opere da finanziarie con le risorse del Masterplan, l’impianto irriguo con una dotazione finanziaria di 50mila euro”, hanno commentato, “i tecnici dell’Autorità di Bacino (ora di distretto) in successivi incontri (ultimo dei quali quello tenutosi a Collelongo il 14/06/2017), hanno fornito ulteriori dettagli sulle ipotesi prospettate per risolvere anche i problemi della depurazione, dell’accumulo delle acque e della mitigazione del rischio idraulico chiedendo al territorio di fare la scelta definitiva sulle opere da realizzare”.
L’opera complessiva contempla in sé i temi del risparmio e corretto utilizzo della risorsa idrica, la sicurezza idrogeologica e il miglioramento della qualità ambientale del territorio. A parere degli Assessori Felicia Mazzocchi e Kathia Alfonsi quattro sono le priorità del territorio da perseguire: irrigazione, depurazione, accumuli e laminazione delle piene. Gli assessori sono assolutamente consapevoli che l’intero progetto non ha, all’attualità, le risorse necessarie per essere completato nella sua interezza, per questo l’impianto d’irrigazione intubato deve essere messo in cima alla scala delle priorità perché è fondamentale garantire al sistema agricolo ed alla collettività: il risparmio idrico, voluto da tutte le normative comunitarie, valutato in non meno di 15 MLN di Mc, il risparmio energetico, la riduzione della CO2, il controllo della qualità dell’acqua utilizzata per colture ad altissimo pregio, la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori agricoli.
La terribile siccità di questa stagione, la peggiore degli ultimi 30 anni, con le falde sotto la soglia storica di -40 mt, il fiume Giovenco ad un terzo della sua portata minima, il quasi prosciugamento di tutti i canali di bonifica, della sorgente “restina” e del laghetto di Ortucchio, è la testimonianza più cruda, dopo gli analoghi eventi del 2012, 2008 e 2004, del problema ritenuto più rilevante esistente nella piana. Un contributo a lenire questi problemi, inoltre, secondo quanto sostenuto anche in altre occasioni e in diversa veste dall’assessore Mazzocchi, potrebbe arrivare dal recupero dell’interno bacino delle acque del Giovenco di Pescina che attualmente vengono dirottate verso l’aquilano. Territorio che, a detta anche degli stessi operatori del posto, non ha più bisogno di quelle acque. L’impianto intubato è, quindi, opera indispensabile per garantire un futuro certo al settore che traina l’economia della Marsica e garantisce livelli occupazionali crescenti. Di pari passo all’impianto intubato occorre intervenire con analoga priorità sugli impianti di depurazione dei comuni circumripuari per perseguire gli obiettivi di generale miglioramento dell’ambiente e dei corsi dei principali canali di bonifica e della possibilità del recupero a scopi irrigui delle acque depurate valutato dall’autorità di distretto in circa 3,25 milioni di mc. E’ del tutto evidente che la scelta della migliore soluzione tecnica sulla vasca di accumulo e su quella di laminazione e la loro collocazione va affrontata con sollecitudine ma è strettamente connessa alla ricerca di un’adeguata fonte finanziaria a sostegno degli interventi.