Avezzano. Novanta milioni di euro al palo e il progetto esecutivo per l’irrigazione del Fucino che non esce dalle stanze dell’Autorità di Bacino Liri Garigliano, Confagricoltura suona la sveglia ai sindaci e ai candidati a primo cittadino dell’area Fucino per un’azione congiunta con le organizzazioni di categoria e i sindacati mirata a centrare un obiettivo strategico per lo sviluppo del sistema agricolo e agro-alimentare della Marsica. “Il comparto”, affermano presidente e direttore, Fabrizio Lobene e Stefano Fabrizi, “conta 2mila aziende agricole che danno lavoro a 6000 dipendenti per 700.000 giornate di lavoro e 300 milioni di produzione tra diretta e indotta: gli amministratori riflettano, la loro azione non può limitarsi alla sola gestione dei fatti amministrativi del proprio comune. Ci sono rilevanti questioni che nessun sindaco da solo può affrontare e opere infrastrutturali che solo con la consapevolezza di tutti
è possibile far finanziare dallo Stato”. Confagricoltura, quindi, chiama gli amministratori a un’assunzione di responsabilità
e a promuovere l’imprenditoria di settore come attività economica fondamentale per l’intero territorio marsicano. Un lavoro da realizzare con un gioco di squadra creando la conferenza degli assessori agricoli della Marsica per affrontare e risolvere in modo unitario i problemi del comparto. L’irrigazione del Fucino attraverso un moderno sistema farebbe risparmiare acqua, energia e inquinamento. “Ogni anno”, evidenziano Lobene e Fabrizi, “oltre 10 milioni di mc di acqua vengono pompati direttamente dai canali del fucino da 3000 trattori con consumi enormi di gasolio e forti emissioni di Co2. La Regione ha dichiarato l’opera strategica e ha incaricato l’Autorità di Bacino Liri Garigliano per redigere il progetto esecutivo ma è ancora tutto fermo e se le Amministrazioni locali unitamente alle Organizzazioni di Categoria e Sindacati dei lavoratori non si muovono e sostengono le forze politiche locali e Consorzio di Bonifica difficilmente si ottengono risultati”. Sul tavolo della politica Confagricoltura mette anche il problema ambientale legato alla depurazione delle acque reflue di tutti i comuni che scaricano direttamente nei canali di bonifica.
“Qui”, aggiungono, “è opportuna un’azione coordinata delle Amministrazioni che devono coinvolgere e sostenere i progetti del Cam per il potenziamento dei depuratori e per l’utilizzo produttivo delle acque di depurazione. Occorre anche ridurre i rischi idrogeologici
legati agli allagamenti dei terreni, ma anche dei borghi rurali, (come Borgo ottomila), e del nucleo industriale iniziando a pensare ad allargare la galleria per lo smaltimento dell’acqua dell’incile costruita per smaltire l’acqua di tutto il Fucino ma con l’assetto urbanistico di 60 anni fa. L’urbanizzazione delle città, le nuove strade, i nuovi nuclei industriali intercettano una quantità di pioggia enormemente maggiore e le vecchie opere di svuotamento non riescono a contenere. E’ tempo di allargare gli orizzonti per dare una prospettiva a un settore vitale per l’economia della Marsica”.