Luco dei Marsi. Dallo scorso venerdì, 6 marzo, noi studenti di tutta Italia abbiamo smesso di frequentare le lezioni tradizionali nelle nostre aule per spostarci in aule virtuali, on line, a causa della diffusione del Covid-19. Ma come stiamo vivendo realmente questa situazione che prima di noi avevano già vissuto i nostri coetanei di Lombardia e Veneto?
La giornata scolastica tipica di uno studente in “isolamento” si divide tra video chat con la classe, attesa che gli esercizi vengano caricati dal docente sul portale di riferimento, compiti assegnati e infine caricati sul portale di classe virtuale per la correzione finale.
Ogni studente, vedendosi chiudere la scuola per qualche giorno, non potrebbe che gioirne ma credo che in questo caso sia diverso. Forse avremmo preferito tutti fare le gite che da tanto aspettavamo, avremmo preferito rivederci con le solite facce stanche il 17 mattina parlando del periodo di isolamento ormai come un ricordo lontano.
I nostri docenti si sono adoperati, da subito e al meglio, per le lezioni a distanza sia attraverso il registro elettronico sia attraverso le app di classe virtuale come Edmodo o Weschool. Di certo, mandarsi un messaggio non è uguale allo stare fisicamente insieme, al ridere, scherzare e sì, anche litigare. Perché tutto ciò fa parte della quotidianità di noi studenti, che ci piaccia o no. Vedere questa normalità sconvolta è strano, come vivere in una domenica lunga e continua. L’augurio è quello di tornare su quelle scomode sedie di legno già il 5 aprile.