Oricola. A ottobre è prematuramente scomparsa la professoressa Maria Rita Laurenti, moglie dell’ex sindaco di Oricola, Andrea Iadeluca, per ventidue anni insegnante di lettere e per 8 anni anche vice preside al Liceo Scientifico Statale “Giuseppe Peano” di Roma e per raggiunti limiti di età pensionata dallo scorso 1° di settembre 2015. La professoressa Laurenti è stata punto di riferimento per gli oltre milleduecento studenti e i circa cento colleghi e per questo le è stata intitolata la biblioteca della scuola alla presenza di docenti, studenti, familiari e dell’ex preside Francesco Lorusso. L’attuale dirigente Cristina Battezzati, dopo i saluti, ha ricordato la donna di scuola qual è stata la Laurenti, distintasi sempre per la serietà, la passione e l’entusiasmo dimostrati in ogni circostanza nell’adempimento del lavoro quotidiano. Queste le sue parole: “ Non è facile ricordare una persona che ha fatto parte della nostra esistenza solo fino a pochissimo tempo fa, che abbiamo salutato con gioia a giugno, immaginando per lei una nuova fase della vita, diversa ma ugualmente ricca, augurandole una serenità che non c’è stata.
Pochi giorni fa, alcune sue alunne sono venute in presidenza per farmi vedere un filmato che avrebbero voluto proiettare proprio oggi e nel quale, con quella spontaneità e allegria che solo i giovani sanno regalare, festeggiano Maria Rita che si schernisce ma che appare, lei per prima, visibilmente divertita. Allora ho pensato al senso che mi sarebbe piaciuto dare al nostro incontro di oggi: il ricordo e il rimpianto di quello che avrebbe potuto essere e non è stato, doveva lasciare il posto al sentimento di condivisione che una comunità prova sentendosi più ricca, sentendosi erede di un messaggio più forte e duraturo dei momenti di sconforto, la testimonianza di vita e professionale che Maria Rita lascia a tutti i giovani che ha incontrato e a noi che abbiamo avuto il privilegio di condividere il suo stesso percorso. Intitolare la biblioteca di scuola con il suo nome non è quindi solo un omaggio formale alla sua memoria, ma l’impegno di ciascuno di noi a non tradire la più grande e ultima lezione che ci ha voluto dedicare”. La profesoressa Simona Vecchini, attuale vicario e precedentemente secondo collaboratore della vicepresidenza, ha voluto ricordare così la prof.ssa Laurenti: “Non è ancora facile per me parlare di Maria Rita con colleghi, alunni e la sua famiglia, perché immediatamente l’emozione e la commozione prendono il sopravvento sul filo logico di quanto dico e mi perdo.
Ma come è stato detto, questo vuole essere un giorno di allegria, in cui dire a Rita quanto è stata importante non solo per questa scuola ma per le persone che in questa scuola l’hanno incontrata, in classe in sala professori in vicepresidenza nella loro vita.
E allora mi va di ricordare con voi tante piccole cose, divertenti e vere, che sono un ritratto di Rita, che la scuola l’ha amata profondamente ma anche che l’ha vissuta con piacere, con serietà e allegria, con passione e pienezza.
Vi potrei raccontare di come i suoi alunni le fossero attaccati, ma proprio fisicamente attaccati, nel senso che appena aprivano la porta della vicepresidenza per uscirne, ce ne ritrovavamo sempre un paio lì davanti, che con le più assurde e pretestuose scuse venivano a trovarla e ci toccava mandarli via in classe con molta energia. Vi potrei enumerare quanti colleghi hanno trovato in lei un esempio, un punto di riferimento (me compresa) ma anche accoglienza e conforto in momenti difficili della vita scolastica e personale. Un’accoglienza che si identifica per me con l’immagine della porta sempre aperta della vicepresidenza.
…Un ultimo ricordo per concludere. Quando Rita ha saputo con certezza che sarebbe andata in pensione non è stata contenta e durante una chiacchierata con la Preside e me, mentre le prospettavamo futuri rientri a scuola con varie attività, ha detto: No, no perché io lo so come vanno queste cose, una volta che esci dalla scuola, la scuola non ti ricorda più. E io sono intervenuta rispondendole che non è la scuola, l’entità che si scrive con la S maiuscola, che si sarebbe ricordata di lei, ma le persone, tutte le persone, studenti, docenti, collaboratori a cui, in modo piccolo o grande, lei aveva cambiato la vita. Ecco, oggi siamo qui, Rita, a dimostrarti che quella volta ti eri proprio sbagliata”. Il professor Donato Mandarino ha ricordato la profesoressa Laurenti citando un aneddoto che lo ha visto protagonista di un amichevole e simpatico confronto con la collega il primo anno d’insegnamento al liceo Peano circa la possibilità di fare insieme un percorso interdisciplinare riguardante il poeta Carducci, a lui molto caro e non altrettanto alla collega. “ Avevano insieme un 5° e non far studiare il poeta, al professore appariva quasi una lesa maestà”. Di quell’episodio ha sottolineato: “Lei mi ha guardato con il suo sguardo dolce, perché era buona e brava, una persona semplice, ma semplice nel senso, passatemi il termine, quasi gramsciano. Aveva la capacità di vedere le cose nella reale dimensione.
Per me quel contraddittorio sul Carducci è stato fondamentale, perché Maria Rita mi ha fatto capire, con dovizia di particolari, che per fare le grandi cose non c’è bisogno di pomposità, ma di capacità di semplificare ciò che facile non è. Le grandi persone, infatti, rendono le cose semplici e Maria Rita aveva questa propensione. Il mio affetto corre a lei, non solamente in questa occasione, perché le sue parole continuano a ritornare in me come monito e mi spingono ad essere più semplice e disponibile”. La professoressa Elena Porrino così ha voluto ricordare la collega: “Ho conosciuto Maria Rita quattro anni fa, quando ho varcato per la prima volta la soglia di questo bellissimo Istituto. Una sorridente Maria Rita è stata tra le prime persone che mi hanno accolto. Per me è stata non solo collega di corso, ma soprattutto una compagna di viaggio. Dedicarle la biblioteca è sicuramente importante e tutti i giorni che entreremo in questa scuola ci darà modo di sentirla presente nei nostri cuori. Io, a dire la verità, come penso tutti in questo liceo, ogni volta che entriamo in vicepresidenza, in sala professori, nelle riunioni di collegio, in questo momento, ogni volta che guardo i suoi alunni, non posso non pensare a lei e al suo sorriso. Grazie, Maria Rita”. I ragazzi del 5°F hanno realizzato e proiettato il loro video nel quale le immagini, sintesi del ricordo della loro Prof, scorrono, accompagnate dalle note musicali di “Mary’s Place” del noto cantautore e chitarrista statunitense Bruce Springsteen. Le loro parole: “oggi vorremmo condividere con voi, tutto il bene che la Prof ci ha lasciato attraverso un video ed un gesto simbolico. Il video racconta la nostra festa di classe, organizzata a giugno scorso per salutare la Prof. Il gesto, invece, prende spunto dalla natura: essa si rinnova portando nuova vita sulla terra. Così ognuno di noi donerà un fiore ai familiari con una frase dedicata alla Prof: lei continua ad essere con noi e a sostenerci con tutti i suoi insegnamenti”. All’interno della composizione floreale tanti rotolini di carta legati, nei quali ogni ragazzo ha scritto la frase per ricordare la loro Prof. Il marito Andrea Iadeluca, ha così concluso la parte commemorativa della cerimonia. “Anche a nome della mia famiglia esprimo apprezzamento e gratitudine per questa iniziativa.
La Professoressa, come spesso e scherzosamente la chiamavamo in famiglia, non riusciva proprio a staccarsi dai problemi e dalle responsabilità del suo impegno d’insegnante e di vicario del Preside. I compiti da correggere, le lezioni da preparare, i voti, le circolari, le uscite delle classi, il teatro, le telefonate, insomma tutte attività di cui vi fate carico anche voi quotidianamente: feste incluse. A fronte di tanta responsabilità, come ben sapete, avete retribuzioni inadeguate. Allora le battute venivano spontanee: lavori, lavori, ma lo stipendio è quello che è. E non ti daranno neanche la medaglia! Non ci ascoltava e faceva bene. Il dovere prima di tutto. La mattina alle 5,15 in piedi e dopo aver pulito una parte di casa, alle 7,10 usciva per recarsi a scuola.
Oggi, la Prof non ha avuto la medaglia ma molto di più. La biblioteca di questo Istituto porterà da questa mattina il suo nome, ma ciò che mi preme sottolineare è che dietro l’aspetto formale e di commozione di questa cerimonia, c’è l’affetto e la stima di dirigenti, insegnanti, amministrativi, personale ATA, di studenti e genitori che, nei ventidue anni d’insegnamento in questo Liceo, ne hanno apprezzato le doti di umanità e professionalità. Tutto questo onora la sua memoria e inorgoglisce noi familiari, i nostri parenti e quanti l’hanno conosciuta. A tutti un grazie di cuore”. Per concludere c’è stato il disvelamento della targa posta all’ingresso della biblioteca.