Valeria Tuzii, in arte Valery, è una giovane e talentuosa cantante marsicana, che ha già conseguito notevoli esperienze nel settore. Cantante dell’AYPO (Avezzano Young Pop Orchestra) diretta dal Maestro Stefano Fonzi, vincitrice del XVIII Festival di Avezzano, in gara al Festival di Saint Vincent, è da pochi giorni in radio con il singolo “Chiamami Stupida”.
Dall’11 gennaio il tuo singolo inedito ‘Chiamami Stupida’ è trasmesso in radio e disponibile per l’acquisto su iTunes e Google Play. Come descriveresti il brano e in che modo ti rappresenta?
“Chiamami Stupida” ha una storia molto casuale quanto fortunata. È stato scritto da Francesco Sportelli in occasione della diciottesima edizione del “Festival di Avezzano” lo scorso anno. Il brano vinse l’edizione 2012 del festival e, in modo del tutto inaspettato, fu l’inizio di un percorso preso e prodotto dall’etichetta catanese (Cdf major independent). È un pezzo che per me rappresenta molto: cantarla vuol dire esprimere la volontà di restare se stessi e di mostrarsi al mondo con un’idea propria, evadendo dal mondo che cerca di addomesticarci.
In che modo la musica ha cambiato la tua vita?
La musica ha cambiato la mia vita in tutto, aiutandomi a superare i momenti negativi. Penso che chi fa musica si possa ritenere fortunato, perché vuol dire avere sempre un momento di rifugio nella propria sensibilità e nei propri pensieri. Trasmettere una parte di se stessi agli altri è, ogni volta, un’esperienza di vita!
Sei molto giovane, ma hai già un’esperienza notevole nel settore: quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera?
Penso che ogni momento abbia rappresentato una tappa importante per me. Sicuramente quello che mi emoziona ogni volta è il ricordo dei concerti con l’AYPO (Avezzano Young Pop Orchestra): con Gino Paoli, Fabio Concato, Fabrizio Bosso, Ron e gli Audio2. In modo particolare è importante la vittoria dello scorso anno al “Festival di Avezzano”, che ha segnato una svolta nella mia carriera.
In Italia la musica è una scelta di vita audace e coraggiosa: cosa consiglieresti alle ragazze e ai ragazzi che volessero intraprendere la tua strada?
Consiglierei di studiare, di conseguire un’ottima preparazione e di ampliare il proprio bagaglio culturale, che vada al di là della musica, perché è la cultura che rende un artista originale. E poi, di restare semplicemente se stessi, di essere umili, di vivere un percorso artistico in maniera naturale e spontanea.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I piani per il futuro ancora non sono chiari né studiati a tavolino, ma alla fin fine va bene così, dal momento che sono stata “figlia” della casualità. Nel frattempo bisogna aspettare il riscontro del singolo e i risultati della semifinale del Festival di Saint Vincent, in cui sono in gara. Attualmente continuo a studiare e a scrivere nuovi brani.
Buona fortuna Valeria! Thomas Vitale