Avezzano. E’ un vero giallo quello degli interventi alla Radiologia interventistica dell’ospedale di Avezzano. il consigliere regionale, Giorgio fedele, dopo il grido di allarme dei sanitari, aveva chiesto delucidazioni alla Asl 1 perché a causa dell’assenza di cateteri per le vene “da oggi quindi ad Avezzano non si eseguono più interventi di questo tipo che spesso si effettuano in condizione di emergenza urgenza per la somministrazione di farmaci salvavita quando collassano le vene periferiche, o nelle prestazioni ordinarie per la chemioterapie e la dialisi”.
Immediata la risposta della Asl, secondo cui non c’è alcun problema. “I cateteri venosi”, si legge nella nota della Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila, “sono sempre stati disponibili nella farmacia centralizzata dell’Aquila e quindi non ci sono mai state né ci saranno interruzioni del servizio. L’affermazione secondo cui mancherebbero i cateteri venosi è del tutto priva di fondamento”, aggiunge la direzione, “e di conseguenza l’attività della radiologia interventistica di Avezzano, sia per le urgenze che per l’attività ordinaria, si svolge regolarmente”.
Eppure la denuncia era stata resa nota, come specificato dal consigliere regionale, “dentro gli ambienti ospedalieri, proprio dallo stesso reparto”. Per tale motivo ora la Asl ha deciso di avviare “verifiche interne per accertare eventuali responsabilità in merito alla diffusione di notizie false che generano allarme e confusione nell’utenza e che possono suscitare sfiducia sull’ospedale di Avezzano”.
La stessa cosa era accaduta nella seconda ondata covid quando il divieto imposto dall’allora manager, come d’altronde prevede il regolamento interno della Asl, di fornire notizie alla stampa aveva suscitato un clima di terrore tra il personale medico infermieristico. La questione era rimbalzata a livello nazionale con servizi ad Avezzano di testate e trasmissioni di inchiesta nazionali. Anche i sindacati avevano sollevato e contestato la questione criticando tale atteggiamento visto che si era creato clima di paura tra il personale che aveva iniziato ad assumere un atteggiamento di silenzio assoluto nei confronti dei giornalisti”.