Avezzano. Non hanno voluto parlare. I quattro indagati nell’operazione Car-Fluff della Forestale contro il traffico di rifiuti nella Marsica questa mattina si sono infatti avvalsi della facoltà di non rispondere. Davanti alla polizia giudiziaria, nella caserma della Forestale, alla presenza di Antonio Renato Rampini del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale dell’Aquila (Nipaf). Gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta, L.G.D. (62), gestore della struttura ed D.N.T. (59), entrambi di Luco, N.T. (43) e P.M.F.C. (75) residenti a Roma, hanno preferito restare in silenzio. Le indagini, partite all’inizio di gennaio con il sequestro di due capannoni industriali che contenevano 1.600 tonnellate di rifiuti, si sono avvalse di servizi di osservazione e controllo e hanno rivelato una vera e propria organizzazione illecita ideata da società intermediatrici che prelevavano i rifiuti da una ditta produttrice. Il materiale arrivava da Caserta e si indaga anche su filoni legati alla Camorra. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Roberto Verdecchia, Stefano Guanciale e Maria Pia Basile.