Avezzano. L’Associazione culturale ClasseMista, in collaborazione con Il Florian teatro, la Coop. Sociale Fantacadabra, il CVM (Comunità Volontari per il Mondo), l’Associazione Alberto Maria Pacella e il patrocinio dell’Unicef Abruzzo, ricorderanno il ventiduesimo anniversario dell’approvazione della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presentando un progetto speciale di teatro, gioco, studio, riflessione su “La Condizione dell’infanzia nel mondo” per aiutare tutti quei bambini a cui ancora oggi vengono negati i diritti alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione ed alla partecipazione …. per costruire un mondo che ponga al centro della propria agenda di interventi il supremo interesse dei bambini e delle bambine”. Il progetto nasce con il preciso intento di: sviluppare sul territorio una migliore cultura dell’attenzione sui diritti dell’infanzia, realizzare iniziative di promozione dei diritti dell’infanzia, rafforzare le competenze di tutti gli operatori che lavorano con e per i bambini e gli adolescenti (insegnanti, assistenti sociali,animato. Il 17 – 19 novembre si terrà la rappresentazione di due spettacoli di Teatro Ragazzi sulle tematiche relative alla Convenzione. 17 e 18 novembre (ore 9.00 e ore 11.00)“Bianchi, Rossi, Gialli e Neri” Uno spettacolo di canzoni e racconti intorno alla Convenzione sui diritti dell’infanzia di e con Paolo Capodacqua; 19 novembre (ore 9.00 e ore 11.00) “La Cenerentola ” Liberamente ispirato alla favola omonima dei F.lli Grimm di e con Flavia Valoppi e Germana Rossi Consulenza e regia Mario Fracassi. Sabato 19 novembre, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, ci sarà il convegno di studi – Insieme per i diritti delle bambine e dei bambini – “LA CITTADINANZA PLANETARIA COME STILE DI VITA”. con l’intervento della Prof.ssa Giovanna Cipollari – Ex tecnico IRRE Marche e Responsabile Didattica del Settore ESCI del CVM, da più di 20 anni impegnata nella Ricerca sull’Educazione Interculturale e sulla Revisione dei Testi e dei curricoli in chiave interculturale. Tale evento vedrà anche il saluto della Presidente Unicef Abruzzo, Prof.ssa Anna Maria Cappa Monti e la partecipazione di insegnanti e dirigenti scolastici. A seguire, dibattito e scambio di esperienze. A castello Orsini Avezzano il 17 e 18 novembre andrà in scena “Bianchi, Rossi, Gialli e Neri”, uno spettacolo di canzoni e racconti intorno alla Convenzione sui diritti dell’infanzia, di e con Paolo Capodacqua Le storie per i bambini, le storie dei bambini … Una passerella di canzoni legate da un filo narrativo che cuce e ricuce la trama di un universo di gesti, suoni, parole ed atteggiamenti legati all’infanzia, ricette per costruire favole e altre storie ancora: da quella delle due maestre bislacche e chiuse ognuna nel proprio linguaggio alfanumerico, a quella di strane ed incomprensibili contravvenzioni. I veri protagonisti sono comunque i bambini, sono loro che possono modificare gli eventi e salvare il mondo, è la loro sensibilità che ci permette ancora di trattare con attenzione ed impegno temi vitali come la tolleranza e il rispetto delle diversità; sono loro che possono ancora fare “La Rivoluzione”, magari organizzandone una piccola ed incruenta come quella delle dita nel naso. Poi si sa, ogni gioco diventa più ricco e più divertente se a giocarlo ci sono tante voci, tante lingue e tante teste, ognuna con il suo bagaglio di vita e d’idee, ognuna con i suoi colori, con tutti i colori di tutti i bambini. La sensibilità poetica e musicale di uno dei più importanti autori di canzoni per l’infanzia in un viaggio avvincente per bambini ed “adulti ritornati bambini”. Castello Orsini Avezzano 19 novembre 2011: “La Cenerentola ” Liberamente ispirato alla favola omonima dei F.lli Grimm di e con Flavia Valoppi e Germana Rossi. Consulenza e regia Mario Fracassi, Canzoni e musiche eseguite dal vivo da Germana Rossi. Cenerentola, dopo la scomparsa della madre, vive nel proprio castello ridotta a fare da serva alla matrigna e alle due brutte e cattive sorellastre. Un bel giorno arriva il dispaccio reale per cui tutte le ragazze da marito sono invitate alla festa in onore del ritorno del principe… “Cenerentola” è la storia di tutti i bambini costretti a crescere indesiderati in situazioni apparentemente ordinate. Come essi possano conservare, malgrado tutto, il loro desiderio d’amore o la loro speranza nella felicità è il segreto che incontreremo in questo spettacolo. Uno spettacolo in cui le bravissime Flavia Valoppi (narratrice) e Germana Rossi (musicista) riescono a donare agli spettatori il piacere di partecipare all’avventure di una giovane donna che riesce ancora, nonostante tutte le umiliazioni, a credere nel regno che è nascosto in ogni persona.mUno spettacolo dove le due attrici cantori, attraverso la semplice suggestione delle parole e dei suoni… il silenzio dei suoni, il gioco del suono del violino, il pianto di Cenerentola della fisarmonica, la festa da ballo, i rumori della scopa, del fuoco che scoppietta, della spazzola che pulisce il pavimento, delle scarpette di cristallo e del pianto dei piedi delle sorellastre costrette a strizzarsi dentro una scarpa troppo piccola, riusciranno a ribaltare la realtà, abolire spazio e tempo e, utilizzando il mito ed il fantastico far apparire una splendida fata da un piccolo albero, trasformare un serpente in un principe, far ridere e far piangere. La bravissima Valoppi, misteriosa come è misterioso ogni narratore di fiabe, comincia a raccontare e instaura un campo magnetico dove converge da ogni lato l’inesprimibile. Ci incanta la sua gestualità, una complessa e raffinata tecnica attoriale, un linguaggio teatrale visibilmente codificato. L’attrice, come una madre, evocando il mistero spoglia il racconto e, rarefacendolo, ne amplifica i connotati emotivi. Consumato in una assoluta vicinanza con il pubblico, il racconto si fa tutt’uno col corpo dell’attrice che rappresenta attraverso forme visibili ma illusorie una realtà irreale, un’azione immaginaria. Ma lo spettacolo è anche un ritorno all’origine della Fiaba domestica per Bambini dei Grimm, alla sua integrità e interezza, al recupero sonoro della lingua originale, alla sua radicalità espressiva, provoca visioni inaspettate, dove protagonisti vivono in un infinito che contiene tutto: gioia, dolore, bellezza, paura, sorte, elezione, colpa. Le loro vicissitudini lasciano intatto il mistero che sovrintende l’esistenza. In qualsiasi epoca della vita la fiaba è per l’anima qualcosa di analogo al cibo per l’organismo. Dedicato ai ragazzi dai sei ai dodici anni