Civitella. Sostanze inquinanti in quantità elevate sarebbero state trovate nei campioni di acqua prelevati dalla Forestale e analizzati dall’università Tor Vergata di Roma. La relazione è stata consegnata alla Procura della Repubblica di Avezzano. Sono queste le prime indiscrezioni che trapelano sulla vicenda che ha tenuto banco per diversi giorni nella Valle Roveto. Non si tratta, quindi, di sostanze chimiche altamente pericolose, come si temeva, ma di una eccessiva presenza di questi prodotti che è comunque dannosa per l’ecosistema dei fiumi.
Ci sarebbero solfati e nitrati, elementi presenti in natura ma in basse quantità. Invece in questo caso potrebbero derivare da scarichi aziendali di rifiuti di origine industriale o zootecnica, fatale agli organismi acquatici. Ad esempio 0,14 milligrammi a litro di solfati di rame sono sufficienti a uccidere una trota per asfissia a livello branchiale.
L’acqua, in condizioni normali, è in grado di autodepurarsi grazie ad una certa quantità di ossigeno disciolto che trasforma le sostanze, grazie alla decomposizione aerobica (ossidazione), in composti non inquinanti (come l’anidride carbonica, i nitrati, i fosfati, i solfati). Se l’ossigeno disciolto in acqua non è sufficiente per ossidare tutte le sostanze inquinanti presenti, si formano prodotti nocivi che fanno scomparire ogni forma di vita nell’acqua.
“Tramite dei Carabinieri Forestali”, afferma Pierluigi Oddi, vicesindaco di Civitella, “abbiamo consegnato in Procura i risultati delle analisi delle acque relativi ai prelievi dell’8 e 9 settembre (ovvero nell’imminenza dei gravi fatti di inquinamento del corso d’acqua). Le analisi, corredate da una relazione a firma dei Responsabili del laboratorio dell’Università Tor Vergata di Roma e del Professore del Dipartimento Prevenzione e sicurezza, sono ora al vaglio degli inquirenti. Attendiamo fiduciosi gli esiti, al fine di individuare responsabilità e cause, affinché tali spiacevoli episodi non si verifichino mai più. Crediamo di aver fatto tutto il possibile sia nell’immediatezza che successivamente (rilievi, prelievi, foto, video e sopralluoghi) per mettere insieme i molteplici tasselli della triste vicenda che ha portato all’estinzione della fauna ittica nel lungo tratto di fiume compreso tra Canistro e Isola del Liri, coinvolgendo tutti i paesi della Valle Roveto.