Civita D’Antino. Alla presenza del sindaco Sara Cicchinelli, il Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio, ha premiato l’artista abruzzese che ormai già da qualche anno vive in Svizzera.
Valentina De’ Mathà si è vista assegnare il prestigioso premio ACCDA 2015 (Arte Contemporanea a Civita D’Antino) quale riconoscimento per l’importante carriera artistica internazionale. Per l’occasione l’artista ha esposto presso il museo Archeologico “Antinum”, una parte dell’opera “Silenzio”, presentata al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia e dedicata alla memoria delle 308 vittime del terremoto di L’ Aquila. L’artista è stata da poco inserita nell’importante collezione di Luciano Benetton “Imago Mundi” con l’opera “Fucinus”, dedicata all’Abruzzo e già esposta presso la prestigiosa Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e la Fondazione Cini di Venezia
Valentina De’ Mathà è nata ad Avezzano, ha vissuto a Roma fino al 2008 e poi si è trasferita in Svizzera dove attualmente vive. Ha iniziato la sua formazione presso l’Istituto Statale d’Arte “Vincenzo Bellisario”, successivamente ha studiato due anni di “Scienze della Moda e del Costume” a La Sapienza di Roma, ha frequentato un corso di sceneggiatura cinematografica con il regista Stefano Chiantini e un corso d’incisione in Svizzera. Ha esposto in diversi musei e istituzioni internazionali, tra cui, oltre alla sua presenza alla 54°Biennale di Venezia, menzioniamo la sua mostra personale “Entropia” alla Limonaia di Villa Saroli -Museo d’Arte di Lugano. Attualmente collabora con la galleria Randall Scott Projects di Washington e Baltimora. Vanta pubblicazioni a livello internazionale tra cataloghi, libri e magazine, ha collaborato con diversi artisti, tra i quali la cantante sarda Ilaria Porceddu e il batterista inglese Mark Richardson, scelto come protagonista per il video art “Mark”. La ricerca della De’Mathà è basata sull’interazione tra uomo, natura e mutamento, nonché sul principio di causa-effetto degli eventi, e sulla visione dialettica tra l’azione dell’artista sulla materia e la reazione della materia ad essa. La sua peculiare tecnica dà anche sfogo a una percentuale elevata di meccanismi non deterministici e possibilità tipici della fisica quantistica. Esamina il comportamento dell’uomo di fronte all’imprevedibilità delle circostanze ineluttabili o causate da egli stesso; di conseguenza esplora le sue instabilità emotive e reazioni di fronte a questi imprevisti e ai mutamenti improvvisi o inevitabili. Il suo lavoro spazia dalla fotografia, alla scultura, la pittura, l’installazione, il video art e la tessitura.
Non è la prima volta che la De’ Mathà, attraverso le sue opere, omaggia l’Abruzzo: oltre a quella esposta al museo di Antinum, una delle sue opere intitolata Fucinus è entrata a far parte della prestigiosa collezione di Luciano Benetton, “Imago Mundi”, già esposta presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e la Fondazione Cini di Venezia.
“Silenzio”, l’opera esposta a Civita D’Antino, è un progetto installativo in memoria delle 308 vittime del terremoto di L’Aquila, esposto alla 54° Biennale di Venezia. È costituito da 308 corpi realizzati con la tecnica del papier-mâché con all’interno ritagli di giornale che parlano della catastrofe. L’artista ha modellato un corpo in argilla, a simboleggiare la creazione dell’Uomo, poi ha realizzato uno stampo in gesso da cui successivamente hanno preso vita 308 sculture. Tutti i corpi sono nati da quest’unica matrice come noi nasciamo tutti dalla Madre Terra. È stato scelto un colore neutro: il bianco, a simboleggiare un’identità collettiva e non individuale. È sta scelta la carta perché è degradabile, subisce i cambiamenti del tempo come il corpo umano. I corpi sono rivolti verso la parete che sta a simboleggiare la Terra a cui tornano e che li ha visti nascere. Il silenzio dopo il terremoto di L’Aquila.
Francesco Proia