Canistro. Dopo due sollecitazioni, l’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo ha convocato il tavolo tecnico chiesto dalla Casa di cura privata Ini di Canistro per la rimodulazione dei posti letto nella monospecialistica in Ortopedia, il cui avvio è previsto per il prossimo primo gennaio. L’incontro si terrà lunedì a Pescara nella sede della direzione Sanità dell’amministrazione, alla presenza del capo dipartimento, Angelo Muraglia, e del dirigente Germano De Sanctis da una parte, e del direttore amministrativo della casa di cura, Daniela Stati, dell’avvocato Tommaso Marchese, e del consulente della struttura privata Giancarlo Masciarelli, esperto in materia sanitaria a livello nazionale, dall’altra. Al tavolo potrebbe partecipare anche l’assessore al ramo Silvio Paolucci. All’ordine del giorno del tavolo, la richiesta della casa di cura del gruppo nazionale guidato dalla famiglia Faroni, di ottenere la rimodulazione dei posti letti accreditati leggendo in chiave meno restrittiva il decreto Lorenzin: non, dunque, non nella sola Ortopedia, secondo un modello “monospecialistico”, ma anche in Urologia, secondo un modello “multidisciplinare” e “dipartimentale”.
L’urgenza dell’incontro era stata motivata dalla Ini dal fatto che sono in corso i lavori di ristrutturazione edilizia e la riorganizzazione degli spazi e delle funzioni della clinica, in vista dell’oramai imminente scadenza del 1° gennaio 2018. Prima nel corso di un’audizione alla quinta commissione del Consiglio regionale (Sanità), poi con un parere legale realizzato dall’avvocato Marchese, la Ini aveva evidenziato che la Regione ha facoltà di apportare una modifica a quanto deciso dal decreto commissariale del 12 settembre 2016, che aveva disposto la riconversione della casa di cura interpretando il decreto Lorenzin in modo restrittivo, ovvero in struttura “mono-specialistica” con l’assegnazione di 30 posti letto nella sola Ortopedia e Traumatologia, a cui si aggiungono 5 posti letto di recupero e Riabilitazione funzionale.
Questo perché, sostiene il parere legale, il decreto Lorenzin aveva demandato la definizione e l’applicazione a una specifica intesa in sede di conferenza Stato-Regioni, che si sarebbe dovuta sottoscrivere entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto stesso. Passaggio mai avvenuto.
E dunque, sostiene ancora il parere legale, possono essere le Regioni e le Asl ad avere la facoltà di stabilire le modalità attuative del decreto, facendo valere il principio della multidisciplinarietà e delle “Aree funzionali omogenee”, accreditando alla struttura di Canistro 23 posti letto di Ortopedia e Traumatologia e, appunto, 7 posti letto di Urologia.
Specialità, quest’ultima, che alla clinica Ini rappresenta una delle eccellenze di una struttura che, nata come clinica chirurgica, agli inizi degli anni Ottanta, è stata la prima a eseguire interventi in laparoscopia e attualmente dispone di 110 posti letto, dando lavoro ad oltre 140 addetti.
“Siamo soddisfatti della convocazione del tavolo – commenta la direttrice, Daniela Stati – per la quale ringraziamo l’assessore e i suoi dirigenti. In particolare, Paolucci ha mostrato sensibilità e attenzione amministrativa e politica per i territori dell’Abruzzo interno già martoriati da scelte programmatiche molto discutibili a vantaggio della costa”.
“Entrando nel merito della vicenda, sottolineo che abbiamo le carte in regola per ottenere quanto richiesto nel rispetto della legge – assicura in conclusione – Chiediamo un esame attento e una risposta in tempi stretti perché la proprietà’ che da molti anni investe nel territorio marsicano, ha bisogno di programmare le sue scelte”.