Avezzano. Manager Asl nel mirino del sindaco: Giovanni Di Pangrazio boccia senza appello la scelta unilaterale di Giancarlo Silveri che, senza un atto amministrativo, ma con una semplice nota, accentra all’Aquila il coordinamento del Polo formativo di scienze infermieristiche, eliminando i responsabili di Avezzano e Sulmona: “giù le mani dalla sanità marso-peligna”, attacca Di Pangrazio, “l’atto unilaterale di un Manager, ormai con un piede fuori dalla porta, è inaccettabile. Penalizza in maniera inammissibile centinaia di giovani e due aree geografiche dove vive il 70% della popolazione della Provincia dell’Aquila, cancellando 40 anni di storia della città di Avezzano”.
Qui, infatti, nei primi anni 70 entrò in funzione la scuola infermieri, dove in tanti anni si sono formati migliaia di operatori del settore sanitario e della riabilitazione. Poi, all’inizio del 2000, scattò la riforma sanitaria e nacquero i corsi di laurea sotto le insegne dell’Università di L’Aquila in convenzione con la Regione con i poli formativi autonomi nelle tre città più grandi della Provincia. Conquista cancellata con un tratto di penna da Silveri. “Certe decisioni, che incidono pesantemente sui territori, non possono essere prese in solitudine, dentro una stanza chiusa”, bacchetta Di Pangrazio, “ma discusse con i portatori di interessi delle città e dei territori. La Regione non conceda deroghe: nel pubblico impiego a 68 anni si va in pensione”.
Quell’accentramento, comunque, riporta alla mente film già visti troppe volte nella Marsica: si toglie un mattone con l’obiettivo di far “crollare” la casa con conseguenze facilmente prevedibili sia in termini formativi che socio-economici in una città che rappresenta un punto d’arrivo per centinaia di giovani provenienti da Centro e Sud Italia. Attualmente, la struttura comunale che ospita il Polo formativo, concessa dal Comune a un prezzo simbolico, è frequentata da 300 giovani (200 infermieri e 100 fisioterapisti).