Capistrello. “Dopo le sgangherate dichiarazioni del Sindaco Ciciotti e della sua Giunta apparse sui giornali on line in merito alla vicenda delle indennità, si rende necessario fare definitiva di chiarezza per restituire ai cittadini la verità dei fatti”. Hanno dichiarato i consiglieri di minoranza del Comune di Capistrello Di Felice, Bussi e Silvestri.
“E allora partiamo proprio dall’inizio. Con delibera n. 106 del 16/07/2022, la Giunta Ciciotti deliberava l’aumento delle indennità mensile del Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio comunale a far data dall’1/1/2022 pari ad € 4.002,00 per il Sindaco, € 2001,00 per il Vicesindaco,€ 1800 per gli assessori ed € 400,20 per il presidente del consiglio. Un aumento determinato da una norma che ha consentito e non obbligato tale aumento. E qui sta la prima verità da dire con chiarezza: il Sindaco e la Giunta potevano, non dovevano, aumentarsi i loro stipendi. Hanno voluto sfruttare la norma e hanno aumentato i loro stipendi sfruttando la possibilità che dava la legge fino all’ultimo centesimo. Con un mandato di pagamento del 19/09/2022, infatti, veniva disposto il pagamento di € 46.330,05 con la causale “Stipendi: indennità di carica amministratori comunali mese di settembre”.
Sindaco e assessori avrebbero potuto evitare tali aumenti e lasciare in bilancio un po’ di soldi per fare cose utile, ma la legge lo ha consentito e quindi si sono autodeliberati gli aumenti. Il punto grave però è che tali aumenti venivano calcolati prendendo a riferimento la fascia demografica dei comuni con popolazione al di sopra dei 5000 abitanti. Ma il dato demografico era evidentemente sbagliato, dal momento che già al 31/12/2020 Capistrello registrava una popolazione residente pari a 4889 individui ed al 31/12/2021 4.820 individui. Un dato che il Sindaco e gli assessori non potevano non conoscere: basti pensare che in numerosi documenti ufficiali veniva confermato il dato, come nel caso della delibera della Corte dei Conti, sez. Regionale di controllo per l’Abruzzo assunta al protocollo del Comune di Capistrello al n. 7720 del 15/10/2022. Ma non solo: il Ministero dell’interno, che ha concesso ai comuni un finanziamento finalizzato proprio all’aumento delle indennità degli amministratori, liquidava al nostro comune la somma di € 9.815,80 e cioè un contributo parametrato ai comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, come si legge in maniera incontrovertibile dalla tabella presente sul sito dello stesso Ministero.
I consiglieri di minoranza, in virtù dell’oggettivo errore commesso dall’amministrazione, chiedevano informazioni ed approfondimenti, sottoponendo al sindaco un’interrogazione. La risposta, fumosa e confusa, non chiariva alcunché ed anzi veniva banalmente trasmessa ai consiglieri di minoranza la corrispondenza tra il comune e l’ISTAT dalla quale è emerso, con assoluta chiarezza, che il dato anagrafico utilizzato dalla Giunta per autoliquidarsi indebitamente indennità non dovute era errato e la Giunta non poteva non sapere. Tuttavia gli amministratori di fronte ad un tale errore di autoliquidazione di denaro pubblico, invece di correre immediatamente ai ripari e restituire la parte di indennità indebitamente percepita preferivano imboccare una strada tra il ridicolo e il tragico: hanno promosso una causa contro l’ISTAT davanti al TAR del Lazio. Il TAR ovviamente ha respinto il ricorso, con conseguente conferma dei dati demografici riportati dall’ISTAT esponendo l’Amministrazione Ciciotti all’ennesima figura meschina. Peraltro, il ricorso al TAR è costato al comune (alias ai cittadini) la somma di più o meno di 7000 euro per il pagamento delle spese legali dell’avv. Colagrande, già interessato di altre cause del comune e avvocato in altre cause del Segretario comunale Falcone. La triste vicenda si chiude con la recente nota protocollo n.242 del 12/01/2024, nella quale Sindaco e assessori hanno dichiarato la volontà di restituire le somme non dovute.
I cittadini di Capistrello, che stanno pagando lautamente per contenziosi che si sarebbero potuti evitare, hanno il diritto di sapere come si sono svolti i fatti nella realtà e non secondo le mistificazioni dell’amministrazione comunale. Curioso infine notare come lo stesso Ciciotti, alla sua prima candidatura, disse di non voler percepire indennità mentre oggi non solo le percepisce, se le aumenta fino all’ultimo centesimo che prevede la legge, ma è pronto a coprire di ridicolo l’Ente facendo causa all’ISTAT pur di tenersi stretto il suo stipendio indebitamente maggiorato. Siamo all’assurdo”.