Avezzano. Le indagini si fondano sulla testimonianza di chi ha assistito alla tragedia ma anche di chi può raccontare lo stato in cui versavano da anni le aree dell’oratorio di San Pelino e sopralluoghi e rilievi tecnici anche con l’ausilio di consulenti e esperti.
È iniziato il lavoro della procura di Avezzano per individuare eventuali responsabilità sulla morte della piccola Alessia, che ha perso la vita ieri pomeriggio per via del cedimento delle travi che sorreggevano un’altalena. Il luogo della tragedia è stato posto sotto sequestro e non si esclude che ci possano essere degli iscritti nel registro degli indagati.
Questa mattina in procura ad Avezzano il pm Maurizio Maria Cerrato ha organizzato un incontro in cui ha dato ai carabinieri nel nucleo operativo della compagnia di Avezzano la linea da seguire nelle indagini che non lasceranno chiaramente nulla al caso.
La morte della dodicenne, che ora in paese chiamano “la figlia di tutti”, ha gettato nello sconforto e nel dolore l’intera comunità. Molto provato anche il parroco, don Antonio Allegritti, che al momento della tragedia si trovava in Albania per una missione e che ora è rintrato nella sua parrocchia.
Già questa mattina ci sono state delle acquisizioni di documenti sia in parrocchia che al Comune. Stando alle prime informazioni l’oratorio è di proprietà della Curia di Avezzano, mentre la gestione sarebbe del Comune con un accordo in comodato d’uso. Certo è che la struttura e i giochi non erano in condizioni di sicurezza. Intanto, potrebbe non essere effettuata l’autopsia sul corpo della bambina se la ricognizione cadaverica risulterà sufficiente all’anatomopatologo nominato dalla Procura, a stabilire le cause della morte. ù
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