Tagliacozzo. La vicenda dell’indagine della magistratura sul nuovo polo scolastico di Tagliacozzo in via di progettazione arriva in consiglio comunale. La Procura ha riscontrato dei “profili di criticità in ordine alle procedure espletate presso il comune di Tagliacozzo” e per tal e motivo è stata fatta un’acquisizione in Comune da parte del nucleo investigativo dell’Aquila nell’ambito del procedimento, già precedentemente avviato, numero 144/2018. Questo non significa che ci siano avvisi di garanzia e non significa neanche che coinvolga o riguardi componenti della giunta comunale. Sarà la magistratura a fare luce sulla vicenda. Certo è invece che il procedimento esiste anche se nei giorni scorsi il primo cittadino aveva parlato di fake news, suscitando stupore e perplessità sulla presa di posizione.
Sulla vicenda è intervenuto nel corso della seduta di ieri mattina il consigliere di opposizione Vincenzo Montelisciani con un’interrogazione al primo cittadino Vincenzo Giovagnorio. “Dobbiamo dire la verità”, ha esordito Montelisciani, “l’inchiesta c’è e gli atti della Procura ci sono, come c’è una certa differenza negli atteggiamenti che si sono avuti in passato, anche da parte di qualcuno dei presenti, rispetto alle note vicende degli anni passati. Noi siamo ancora garantisti e crediamo che ogni persona sia innocente fino a prova contraria, non gridiamo quindi allo scandalo. Dobbiamo però dire la verità. Un’inchiesta c’è anche quando non ci sono avvisi di garanzia”.
Nei giorni scorsi il sindaco aveva infatti precisato “che nessun responsabile amministrativo, dipendente del Comune o amministratore in carica, ha ricevuto in proposito alcun tipo di comunicazione o avviso di garanzia”. Secondo il primo cittadino, infatti, “l’informazione di garanzia è l’atto da cui può dirsi ufficializzata l’apertura di un’inchiesta”. “Siamo rimasti sbigottiti e basiti”, ha aggiunto Montelisciani, “dall’atteggiamento che il sindaco ha avuto nei confronti di alcuni giornalisti, in particolare del Centro e di Marsicalive, che non hanno fatto altro che fare il loro lavoro: hanno in mano la notizia e semplicemente la pubblicano, con tanto di documenti. Ci chiediamo perché questo attacco così violento contro la stampa, attacco che oltretutto ha suscitato ilarità in mezza Marsica, screditando anche l’immagine del nostro comune. Non l’inchiesta, ma l’atteggiamento di risposta alla notizia dell’inchiesta”.
Su Facebook il sindaco, dopo la pubblicazione della notizia, ha parlato al riguardo di “fake news” provocando una serie di reazioni a catena che ha visto anche l’intervento dell’Ordine dei giornalisti e del sindacato giornalisti, oltre che del Comitato di redazione (Cdr) del giornale.
Sul futuro del progetto per il nuovo campus, per il quale è in corso l’iter di reperimento degli ultimi fondi, l’opposizione chiede quale sarà l’atteggiamento del Comune.
“Quale è la scelta di questa maggioranza”, ha chiesto, “si va avanti o aspettiamo che la procura faccia chiarezza e archivi come immagino farà? Oppure c’è un’alternativa? E noi su questo punto abbiamo fatto diverse proposte”.
Il sindaco ha replicato ribadendo la propria posizione con quanto contenuto della nota diffusa nei giorni precedenti.
“Dire che c’è un’indagine, una qualche inchiesta aperta”, ha ribattuto Montelisciani, “non significa che ci siano colpevoli.
Io penso che non ci siano qui persone che abbiano agito in modo scorretto, ma negare che un fascicolo esista è un atteggiamento non è utile a nessuno e a mio avviso infantile”.
Il sindaco ha poi chiesto a Montelisciani: “Non crede che potrebbe essere una formula di rito che non prevede un’apertura inchiesta ma soltanto l’acquisizione di atti che potrebbero essere posti a paragone con altri atti?”.
“Siccome formalmente c’è un ordine di esibizione di atti in ragione di alcune criticità rilevate”, concluso Montelisciani, “chiediamo di aspettare l’esito delle valutazioni rispetto a quelle criticità”.
Nel corso della seduta sono stati trattati altri temi sollevati dall’opposizione alcuni dei quali hanno trasformato la seduta, in alcuni momenti, in bagarre.