Civita D’Antino. Il sindaco di Civita d’Antino, Sara Cicchinelli, due assessori e alcuni tecnici comunali sono indagati a vario titolo con l’accusa di aver favorito un’attività commerciale del paese per l’apertura di un locale di ristorazione, nonostante i provvedimenti amministrativi di demolizione e di mancanza delle licenze. Oltre al sindaco, gli esponenti di giunta coinvolti sono Roberto Tullio e Antonio Di Francesco. I fatti risalgono al 2008 quando, secondo l’accusa del pubblico ministero Vincenzo Barbieri, il comandante della polizia municipale, Pietro Di Curzio, e il responsabile del procedimento, M.G.A., avrebbero favorito E.P, il titolare della ditta appaltatrice per l’apertura del locale di I.P., privo secondo l’accusa di agibilità. Indagata anche D.D.B., responsabile provvisorio dell’ufficio tecnico. La vicenda si è protratta negli anni fino ad arrivare al 2012 quando sono rimasti coinvolti anche gli amministratori pubblici e un nuovo tecnico. Infatti il responsabile dell’ufficio, M.F., in concorso con il sindaco Cicchinelli e con i due assessori, avevano favorito il titolare sospendendo soltanto l’ordinanza di demolizione ma non l’agibilità. C’era infatti un’ordinanza del tribunale amministrativo regionale dell’Aquila che aveva disposto la demolizione. Tutto ruota intorno a un rilascio di autorizzazioni e di agibilità contestate in sede amministrative ma concesso in diverse fasi della complessa vicenda. Una vicenda che è andata avanti fino a oggi, per ben sette anni, e su cui ancora non è stata fatta chiarezza. Le persone coinvolte sono state ascoltate dagli investigatori nei giorni scorsi e hanno fornito la loro versione dei fatti. In più casi è stata sottolineata la correttezza degli atti portati a termine. Dopo la conclusione delle indagini preliminari si deciderà se rinviare a giudizio o meno i nove indagati. Il collegio difensivo è composto da Franco Colucci, Stefano Guanciale, Paolo Novella, Marco Ricci e Leonardo Casciere.