Capistrello. L’accusa è quella di aver pubblicato sull’albo pretorio del Comune una delibera con modifiche rispetto alla precedente. Questo avrebbe portato la Procura a indagare il primo cittadino di Capistrello, Antonino Lusi, e tutta la giunta comunale composta da cinque assessori con diversi blitz in Comune e il sequestro in due occasioni dei computer degli uffici e del primo cittadino. Secondo le accuse del sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Guido Cocco, titolare dell’inchiesta, Lusi e i suoi amministratori avrebbero falsificato materialmente alcune delibere comunali, cambiando «la data di emissione, le sottoscrizioni e le attestazioni contenute nel testo». Inoltre, secondo il Pm, «il testo effettivo delle delibere e quello pubblicato nell’albo pretorio» sarebbero diversi. Tutto ciò, sempre secondo l’accusa, avrebbe «procurato ingiusti vantaggi patrimoniali ad alcuni soggetti e ingiusti danni ad altri». La polizia giudiziaria ha sequestrato in due diversi blitz, uno l’11 maggio e uno ieri, i pc del sindaco, dell’ufficio amministrativo, del protocollo e del segretario comunale. Al riguardo il sindaco Antonio Lusi ribadisce «la massima fiducia nella magistratura» e parla di «un clima eccessivamente avvelenato in paese che rischia di procurare danni alla comunità, al tessuto sociale e all’economia di Capistrello». «Il Comune», spiega Lusi, «ha sempre dato la massima disponibilità spalancando le porte agli inquirenti ogni volta che ci sono stati controlli e sequestri di computer. Ciò perché non abbiamo mai avuto nulla da nascondere». Secondo il sindaco, «la gran mole di esposti e denunce che interessa il comune di Capistrello sembrerebbe volta a bloccare l’attività amministrativa e a intimorire il personale anziché garantire gli interessi dei cittadini». «Nonostante ciò», afferma Lusi, «stiamo cercando ugualmente di portare avanti gli impegni presi con la popolazione nel migliore dei modi. Se però ogni delibera e ogni atto viene contestato con denunce e ricorsi al Tar, la situazione diventa ingestibile. Questo clima caratterizzato da denunce ed esposti è un dejavù per il Comune di Capistrello. Infatti», spiega il sindaco, «una stagione di veleni simile a questa è stata già vissuta in paese e ha portato all’attuale dissesto finanziario e alla lacerazione della comunità. Restiamo a disposizione dei magistrati», conclude Lusi, «e aspettiamo di essere ascoltati per chiarire i dubbi di legittimità sugli atti compiuti da questa amministrazione».