Avezzano. “L’incontro del 18 gennaio, il secondo ai sensi dell’Articolo 9 del CCNL, tra dirigenza LFoundry e delegazione sindacale è stato nuovamente inconcludente”. Lo scrivono in una nota le sigle sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL e le RSU LFoundry.
“Le richieste di chiarimento relative a situazione aziendale e piani futuri non hanno visto alcuna nuova informazione a chiarimento e garanzia del ruolo di LFoundry all’interno del progetto SPARC. Gli argomenti sui quali vertevano le richieste di approfondimento da parte del sindacato non hanno visto una illustrazione organica e di prospettiva.
Posto che la scelta di abbandonare la produzione di CIS a favore dei dispositivi POWER è stata fermamente ribadita dal rappresentante della proprietà, ci premeva capire come la gestione del personale somministrato ed i suoi effetti sui carichi di lavoro, unitamente ad eventuali finanziamenti pubblici (per progetti) da riversare anche sulla produzione di energia, potessero agire sinergicamente ad una campagna di formazione orientata al recupero delle competenze perse e ad integrazione di quelle mancanti per poter attuare il piano di conversione alla sola produzione di dispositivi power senza perdita di occupazione nello stabilimento marsicano”.
“La dirigenza, però, si è limitata a mostrare le solite “slide” con la raccomandazione di trattarle come dati riservati. A volte il confine tra riservatezza e reticenza è davvero molto sottile”, conclude la nota, “la nostra lettura del processo in corso è che l’adeguamento alle nuove produzioni comporterà un irreversibile abbassamento del livello tecnologico dello stabilimento con tutti i rischi che può comportare. In questo contesto a lavoratori, sindacato e Istituzioni tocca vigilare attentamente”.