Avezzano. Sulla presunta incompatibilità del sindaco di Avezzano si moltiplicano gli interventi e a insinuare che l’intervento dell’onorevole Filippo Piccone sia stato ddovuto dagli esiti del voto all’Aciam è l’exo consigliere comunale Alfredo Iacone. “Che cosa avrà spinto il grande assente della politica marsicana ad occuparsi di Di Pangrazio dopo più di un anno dalla sua elezione a sindaco di Avezzano e per una questione inesistente?”, si chiede l’ex amministratore di centrodestra, “forse la magistrale operazione del sindaco di Avezzano all’Aciam che ha impedito la conferma come presidente del CdA di un parente di Piccone? Piccone è risentito? Fatto sta che invece è proprio Piccone e non Di Pangrazio a trovarsi in situazione di incompatibilità, lui che ha l’obbligo di optare tra il mandato di sindaco e di deputato come stabilisce il D.L. 138/2011. E qui sì, che farebbe bene il prefetto a intervenire. Ma, al di là delle questioni giuridiche, dal punto di vista morale è sorprendente che Piccone parli di cumulo di cariche, lui che è parlamentare, sindaco e coordinatore regionale del PdL e che ora venga a dire che Di Pangrazio è incompatibile. Oggi, viene da pensare a che cosa sarebbe accaduto al Comune di Avezzano, e nelle società partecipate, se fosse stato eletto il sindaco che voleva Piccone: una grande famiglia”.