Celano. “Non lasciamo che i nostri figli muoiano due volte”. Lo afferma Ugo Lucio Perrotta, responsabile del comitato “Celano città sicura”, in merito al tragico incidente stradale che ieri ha causato la morte della giovane Sara Sforza.
“Sara Sforza è l’ennesima vittima, e purtroppo non l’ultima, che la nostra comunità si ritroverà a piangere se non cambierà qualcosa. Vittima di un destino scritto dal suo “assassino”: un delinquente e inutile scarto che la nostra società ci ha regalato” afferma Perrotta. “E’ assurdo e inaccettabile che una tale bomba a orologeria sia stata lasciata libera di andare ovunque, in qualsiasi stato e libero di trafficare”. Perrotta esprime “perplessità nel leggere le posizioni che giungono da tutte le parti e da diversi soggetti, soprattutto politici, sordi e ciechi fino all’altro ieri, che chiedono giustizia e prese di posizione. Evitiamo le passerelle: bisogna avere rispetto e umiltà per queste tragedie”.
“Vergogna, perché mai nessuno ha lavorato concretamente per fare prevenzione, mai nessuno si è battuto veramente e sceso per le strade a imporsi, per non mettere più a rischio la vita dei nostri figli. Quell’incidente non doveva accadere, come tanti altri in passato. Questa tragedia riporta alla luce un altro “omicidio” ancora vivo nei nostri cuori, accaduto nella strada parallela alla Tiburtina. Stessa trama, stesso epilogo, stesso finale. Ora” prosegue Perrotta “anche in questo caso come sempre, si apre il sipario agli ipocriti più o meno quotati, che non perdono l’occasione di dire la loro. Ma le verità che nessuno dice e che nessuno ha il coraggio di gridare sono ben altre. Abbiamo perso in partenza, in quanto l’omicida è libero, come libero era fino al giorno del fatale incidente e probabilmente lo sarà ancora per molto o per sempre se riuscirà a confondersi tra i suoi simili e dileguarsi. Mi viene da pensare allora che forse le colpe non sono tutte di questo soggetto. Vergogna”.
“Questo soggetto, delinquente era in altri comuni della Marsica, assassino lo è stato qui a Celano. Lo stesso sorpasso avrebbe potuto farlo in qualsiasi altra parte del mondo, come a dire: qui comando io, levatevi dalle palle tutti” continua il responsabile del comitato “Celano città sicura”. “Bisogna riflettere” continua Perrotta “per capire che forse la colpa è anche di chi si è battuto a suon di sporchi quattrini, per renderlo una persona libera, nonostante tutti i suoi reati e comportamenti contro la legge. La colpa forse è anche di chi istruisce questi soggetti a delinquere in modo corretto, così la legge garantirà loro la permanenza in Italia senza problemi, e il fatto che sia stata portata in Cassazione la sua espulsione la dice lunga. Questa forse dovrà essere la vera battaglia, non permettere mai più la libera circolazione di questi delinquenti. Tutti gli esseri umani possono sbagliare, ma qui non parliamo di esseri umani” afferma Perrotta.
“Andiamo comunque e per forza avanti. Nella speranza che questa volta si arrivi alla vittoria di una guerra tanto difficile quanto importante. Mai più nessuno dovrà permettersi di scrivere la parola fine alla vita dei nostri figli, dei nostri cari. Lo dobbiamo a Sara, a Marco, a noi. Per ora, non ci resta che fare una sola cosa: inchinarci al dolore di queste famiglie” conclude Perrotta.