Avezzano. C’era un’atmosfera diversa questa mattina ai Geometri. Non c’erano la solita confusione al cambio dell’ora, né le corse per i corridoi alla ricreazione. Qualcosa mancava, qualcosa rendeva le aule diverse, avvolte da un’atmosfera surreale. Un mazzo di fiori all’inizio della rampa d’ingresso spiega tutto. E’ l’addio ad Alvaro Pirolo, storico bidello dell’Istituto tecnico per geometri “Leon Battista Alberti”, morto sotto il peso di una pressa che gli è caduta addosso ieri sera mentre faceva il suo dovere, come da decenni, come da quando mise per la prima volta piede in quella scuola, come sempre. Davanti al gabbiotto, all’ingresso, dietro le vetrate che ogni alunno ha varcato centinaia di volte Alvaro non c’era questa mattina, con la sue battute pronte, col suo sorriso furbetto e con il finto atteggiamento da cattivo.
Con la sua semplicità ha fatto parte della vita di intere generazioni, che in quella scuola hanno vissuto gli anni più belli. E Alvaro era parte di quella scuola. Lui e la scuola erano indissolubili. Anche quando qualche anno fa rimase ferito in modo grave in un brutto incidente al sottopasso, non distante dalla scuola, non volle mollare. Dopo una difficile riabilitazione si riprese e tornò a scuola, alla sua scuola che niente e nessuno gli aveva potuto togliere. Era un bidello d’altri tempi e per lui quello non era un lavoro, ma una passione, o forse una missione.
Mai un problema, mai un diverbio con i ragazzi, a parte qualche “cazziàta” che magari noi studenti ci meritavamo. Ma appena ti voltavi potevi scorgere un sorrisetto che lui faceva difficoltà a nascondere. Questo era Alvaro Pirolo. “Buongiorno Alvà”, quante volte l’abbiamo detto entrando la mattina mentre lui si metteva davanti all’ingresso a osservare quella scia di ragazzi. “Buon pranzo Pirò”, e lui era sempre là mentre ce ne andavamo a casa.
Sono passati professori, sono passati alunni, sono passati presidi, ma lui è sempre stato il punto fermo di quella scuola, forse una delle più piccole di Avezzano, dove tutti ci si conosceva, e dove tutti ci si salutava.
“Alvaro era una persona squisita”, ricorda il professor Roberto Marcanio, per tanti anni insegnante di Estimo ai Geometri, “sempre disponibile, sorridente, e sempre a lui si ricorreva quando serviva qualcosa. Ricordo che se mancava una prolunga, un attrezzo, o se era rotta una maniglia, sempre lui chiamavamo, e non ti faceva aspettare. La scuola per lui, grande lavoratore e grande amante della sua famiglia, era la seconda casa”.
“Alvaro era in tipo molto legato alla scuola”, racconta il professor Roberto Felli, ex insegnante di Educazione fisica, “la sentiva come una famiglia. Gli piaceva starci, darsi da fare, collaborare. Era vivace ma non si tirava mai indietro. Bidelli come lui è difficile ritrovarli ora nella scuola, con un senso del dovere notevole”.
Studenti di ieri e di oggi lo terranno nel cuore tutti allo stesso modo.
“Il ricordo più bello era il suo sorriso all’ingresso”, racconta Sergio Di Cintio, rappresentante degli studenti negli anni ’90, “e il fatto che aveva sempre una parola buona. Il suo umorismo e la sua ironia quando qualche volta uscivo dall’aula non si possono dimenticare: «Di Ci’ oggi si risciopera?!». Era ben voluto e l’affetto lo stanno dimostrando tutti in questi giorni con un pensiero per lui”.
“Era come un secondo padre per tutti noi”, spiega Luca Barbarossa, attuale rappresentante degli studenti, “riusciva sempre a strapparti un sorriso anche nei giorni più cupi”.
Ma sono tantissimi i ricordi degli studenti, anche su Facebook. “Non ti potremmo mai ringraziare abbastanza”, afferma Flavio Cotturone, “sei stato un grande, ti ricorderemo per la tua disponibilità, per la simpatia che avevi per noi ragazzi, ci mancherai”.
“E adesso chi prendo in giro per il maglione che indossa?”, aggiunge Martina Battaglia, “questo non è un addio perché rimarrai per sempre nella storia dei Geometri”.
“Solo una settimana fa ti ho visto a scuola”, aggiunge Ilaria Mione, “ci mancheranno tanto le tue urla nei corridoi ciao Pirò”.
“Non ci credo, quante purghe ti ho fatto prendere”, afferma Massimiliano Belmonte, “e quante volte mi hai aiutato in questi sei anni in questa scuola. Ciao Piró ci rivedremo in un posto migliore”.
Quanti guai ‘t sem fatt passa’, dice Alessandro Di Pucchio, “però ogni studente dei Geometri ti voleva un mondo di bene. Poche sono le persone come te”.
Pietro Guida