Avezzano. Prosciolto Njiac Shahini, residente ad Avezzano, di origini marocchine, che era rimasto coinvolto nell’ambito dell’inchiesta sui falsi certificati medici alla Asl di Avezzano. La vicenda riguarda un presunto sistema di collegamenti ambigui tra il mondo delle consulenze, quello medico e quello di pazienti conniventi, ma anche il coinvolgimento di insospettabili.
Secondo gli accertamenti investigativi delle Fiamme Gialle di Avezzano, il Centro di salute mentale della Asl era stato trasformato in una sorta di “emporio” di certificati medici falsi, con il dirigente che dietro pagamento di somme di denaro dispensava documenti utili ad avanzare domande risarcitorie all’esito di incidenti stradali, istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, domande di invalidità e persino richieste di autorizzazioni o permessi per superare misure cautelari pendenti.
Dieci persone sono state rinviate a giudizio e due condannate con rito abbreviato. Lo straniero, difeso dall’avvocato Federica Marini, è stato prosciolto dal giudice per le indagini preliminari Maria Proia. L’operazione era denominata “Tutti per uno” e aveva portato a maggio dello scorso anno all’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare di cui tre in carcere e sette ai domiciliari. La richiesta di rinvio a giudizio per lo straniero e per gli altri indagati era stata firmata dal sostituto procuratore Roberto Savelli il 3 ottobre 2018.