Canistro. “In merito alla presunta frode ai danni della Asl 1 e della Regione Abruzzo, e alle relative notizie diffuse dagli organi di stampa, il Gruppo Ini è certo che Ini Canistro abbia sempre agito con correttezza e trasparenza ed è sicuro che questo emergerà dall’inchiesta”.
Lo scrive in una nota il Gruppo Ini, all’indomani della pubblicazione della notizia sull’inchiesta su una presunta frode ai danni della Asl e della Regione.
È questa l’accusa della procura di Avezzano che riguarda rimborsi sanitari per oltre 2 milioni e mezzo di euro. Risultano indagate 11 persone tra amministratori e dirigenti medici di cliniche private della provincia dell’Aquila. L’operazione della guardia di Finanza, a conclusione delle indagini preliminari, ha portato a undici persone indagate tra la Marsica e L’Aquila con accuse che vanno dalla truffa in concorso al falso. L’operazione è stata eseguita dai finanzieri della compagnia di Avezzano che hanno passato al setaccio decine di cartelle cliniche di pazienti operati alla colonna vertebrale.
I fondi riguarderebbero tutte le cliniche della provincia dell’Aquila, e quindi della Asl 1, che svolgono interventi di quella tipologia e più in particolare, gran parte della somma contestata dalla Procura (2 milioni 131mila euro per 272 rimborsi) riguarderebbe la clinica Ini di Canistro. Sotto indagine a vario titolo ci sono Nadia Proietti, presidente del Cda e rappresentante legale, Cristopher Simone Faroni, consigliere d’amministrazione, Antonella Tiberi, direttore sanitario fino al 31 gennaio 2019, Giampiero Orsini, che l’aveva sostituita dal primo febbraio 2019, Nadia Valente, direttore del reparto di chirurgia ortopedica.
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