Avezzano. Contratto di quartiere II al vaglio di una commissione tecnica: il sindaco, dopo i provvedimenti della Magistratura, ha avviato le procedure per istituire un organismo tecnico ad hoc per “verificare la regolarità amministrativa degli atti riguardanti il progetto e poi decidere sul da farsi” rispetto a un’opera pubblica “inutile. Nel contratto di quartiere”, afferma il primo cittadino, Giovanni Di Pangrazio, “sono stati impegnati ingenti fondi pubblici, quindi, della collettività, che potevano essere investiti per altre priorità: acquedotti, fognature, servizi alle famiglie, miglioramento del sistema viario e delle infrastrutture. Accentrare tutti gli uffici nella zona nord, poi, determinerebbe la desertificazione del Centro della Città”.
L’operazione a carattere amministrativo, comunque, fermo restando “il massimo rispetto per l’attività investigativa della Magistratura”, è chiaramente mirata ad avere il quadro generale sull’intervento di realizzazione del nuovo Municipio, il percorso seguito e il rispetto della tabella di marcia per poi decidere il da farsi su un progetto destinato a incidere in misura rilevante sull’assetto urbanistico. Su questo fronte il sindaco sta verificando la “disponibilità di un dirigente esterno di grandi esperienza e comprovate qualità che possa guidare il settore”, se poi ciò non sarà possibile individuerà una professionalità all’interno dell’Ente.
Di Pangrazio, quindi, boccia il progetto ereditato dall’amministrazione Floris e guarda con fiducia all’azione della Magistratura. “L’azione dei giudici rappresenta una garanzia per tutti”, sottolinea il sindaco, “poiché punta ad accertare il rispetto delle norme e delle procedure. Sono un garantista convinto”.
Il sindaco apre un nuovo corso anche sul versante politico: in vista del consiglio comunale sul programma di mandato, Di Pangrazio apre le porte a tutti i consiglieri interessati a mettere al centro la città e i cittadini. “Chiunque ha realmente a cuore il bene di Avezzano, al di là degli steccati ideologici o di dove siede in consiglio comunale”, conclude, “può dimostrarlo nell’assise civica mettendo sul tavolo, alla luce del sole, proposte idee e suggerimenti”. Intanto l’Avvocatura Comunale, in riferimento alla richiesta della società IRIM a prendere in consegna l’immobile, ha comunicato, con proprio parere, che non vi è alcun obbligo da parte del Comune.