Tagliacozzo. Sono state chiuse, su richiesta dell’accusa, le indagini preliminari nell’inchiesta sugli appalti pubblici al Comune di Tagliacozzo. In venti rischiano di andare a processo oppure l’archiviazione. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Roberto Savelli, ha notificato agli indagati la conclusione delle indagini per reati che vanno da turbata libertà degli incanti a frode nelle pubbliche forniture e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale. L’indagine della magistratura avezzanese aveva portato, a marzo, all’arresto dell’allora primo cittadino, Maurizio Di Marco Testa di altre tre persone, e all’iscrizione nel registro degli indagati per altre 16 persone, tra cui politici, tecnici, professionisti e imprenditori, con blocco dell’attività.
Provvedimenti annullati dal tribunale del riesame dell’Aquila che ha ritenuto illegittima l’ordinanza rimettendo tutti in libertà e annullando le restrizioni nei confronti delle aziende. In attesa che venga fissata l’udienza preliminare, entro venti giorni gli indagati avranno la possibilità di depositare una memoria contente le proprie difese oppure chiedere al pubblico ministero di essere ascoltati, ipotesi poco probabile visto che dopo i provvedimenti, prima dell’annullamento, il gip Maria Proia, con il pm, avevano sottoposto tutti le 20 persone coinvolte all’interrogatorio di garanzia. In questi mesi sono stati indicati dall’accusa quali stralci delle intercettazioni sarebbero dovute essere utilizzate durante il processo e si è proceduto alla trascrizione di quelle ritenute processualmente rilevanti. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Roberto Verdecchia, Paolo Novella, Franco Colucci, Antonio Milo, Alessandro Fanelli, Vittoriano Frigioni, Irma Conti e Giovanna Simeoni.