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Inchiesta Celano, realizzazione della nuova scuola: appalti e incarichi a amici e parenti di Piccone

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
18 Marzo 2021
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Celano. Alla progettazione e alla successiva realizzazione, dell’istituto scolastico omnicomprensivo di via Granatieri di Sardegna, è dedicato un altro capitolo dell’informativa dell’inchiesta “Acqua fresca”, finita sul tavolo del pm Lara Seccacini della procura della Repubblica di Avezzano.

Tramite intercettazioni ambientali, telefoniche e video e con diverse acquisizioni documentali fatte in Comune, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale dell’Aquila hanno ricostruito tutto ciò che è girato intorno ad appalti, incarichi e altro, per quanto riguarda la costruzione della nuova scuola che porta il nome di “Gabriele D’Annunzio”.

Secondo gli inquirenti si tratta di una vicenda emblematica che fa capo sempre all’ex senatore Filippo Piccone, arrestato dai carabinieri lo scorso 22 febbraio per diversi reati contro la pubblica amministrazione.

Dopo la pronuncia del tribunale del Riesame a cui si sono rivolti i legali per chiedere l’annullamento della misura cautelare che ha portato l’ex vicesindaco in carcere a Vasto, ora Piccone ha il divieto di dimorare a Celano ed è “esiliato” a Roma.

Le accuse nei suoi confronti dunque rimangono: a decadere è stata invece l’esigenza di misura cautelare in carcere.

La realizzazione del nuovo istituto comprensivo di Celano

Come si legge nell’informativa dei militari dell’Arma, di oltre 1500 pagine, la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori della scuola si è svolta nel 2015, mentre i lavori sono stati eseguiti tra il 2016 e il 2017, concludendosi poco prima dell’anno scolastico 2017/2018.

Ai lavori principali si è poi aggiunto un ampliamento contrattuale avvenuto alla fine del 2017 relativo alla costruzione di ulteriori aule.

Dall’attività degli investigatori emerge come tutti i soggetti economici coinvolti nei lavori della scuola, siano evidentemente collegati all’ex senatore Filippo Piccone, tanto che molti di loro sono rimasti coinvolti in numerose altre vicende trattate nell’inchiesta “Acqua fresca”.

Come spiegato nell’informativa depositata in procura, per la realizzazione della scuola, gli amministratori del Comune hanno proceduto con un cosìddetto “appalto integrato”.

Come spiegato dagli stessi inquirenti nelle carte, si tratta di un appalto in cui, alla società aggiudicatrice dei lavori, viene affidata sia l’esecuzione dei lavori che la fase di progettazione.

Una possibilità poi ridimensionata dal nuovo codice degli appalti del 2016 ma ancora possibile all’epoca in cui fu esperita la gara per la nuova scuola di Celano.

L’ipotesi investigativa su eventuali illeciti precedenti

Sempre come emerso dagli atti dell’indagine, gli amministratori e i funzionari celanesi, in passato, potrebbero aver utilizzato questa procedura per rendere meno evidente l’illecito affidamento degli incarichi di progettazione.

Questo perché nell’appalto integrato vengono affidati non dall’ente pubblico, che indice la gara, ma dalla società privata aggiudicataria dell’appalto.

La ditta costruttrice: Apulia srl

L’appalto per i lavori all’epoca fu vinto da un’associazione temporanea di imprese, tra le quali figura l’Apulia srl con sede a Gravina in Puglia, provincia di Bari.

Si tratta di una società già in passato balzata agli onori della cronaca per via dell’arresto dell’allora amministratore delegato per il reato di istigazione alla corruzione. La società finì in un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza e dai carabinieri che portò nel 2017 a una raffica di arresti.

Tra uno dei titolari della società Apulia e Piccone, come emerge nell’inchiesta celanese, nel 2018 risultano numerosi contatti telefonici e tra i due risulterebbero anche diversi incontri di persona.

Dagli atti acquisiti dai carabinieri al Comune di Celano, si trova la determina di aggiudicazione da cui si rileva che “la commissione di gara per l’aggiudicazione dei lavori era composta da:

  • Federico D’Aulerio, presidente della commissione (all’epoca responsabile dell’area tecnica del Comune e attualmente indagato)
  • Daniela Di Censo, commissario (arrestata il 22 febbraio e sottoposta alla sospensione dal pubblico impiego dopo circa venti giorni di arresti domiciliari)
  • Giovanni Soricone, commissario esperto (indagato appartenente all’ordine degli ingegneri dell’Aquila)
  • Nazzareno Caferra in qualità di segretario della commissione (indagato)”.

Gli ultimi due sono indagati e sono  tra quelli che non sottoposti ad alcuna misura. Si tratta  dei 31 indagati con un ruolo marginale  nell’inchiesta.

La progettazione: Luca Piccirillo

Nelle carte si legge che la progettazione della scuola è stata affidata dalla società Apulia all’architetto Luca Piccirillo della società 1AX (attualmente sottoposto alla misura del divieto di esercitare l’attività professionale), che ha percepito:

  • 74.832,98 euro per la progettazione definitiva
  • 92.436,78 euro per la progettazione esecutiva.

In seguito il Comune di Celano affiderà a Piccirillo, sempre in relazione alla scuola di via Granatieri di Sardegna, anche:

  • l’incarico di supporto al Rup per la direzione artistica 6.670 euro
  • l’incarico di progettazione esecutiva dei lavori di completamento 39.900 euro (incarico di solo 100 euro sotto la soglia dei 40.000 euro oltre la quale per legge è necessario fare una gara).

In merito a questo incarico, dagli atti dell’indagine emerge un’intercettazione del 12 giugno 2018 in cui Nazzareno Caferra, responsabile del settore manutenzione del Comune (indagato nell’inchiesta), confida a Luigi Aratari (dirigente del Comune anch’egli arrestato il 22 febbraio e ora sottoposto alla sospensione dal pubblico impiego) “di aver conferito l’incarico di progettazione a Luca Piccirillo su indicazione di Filippo Piccone”:

“Se vedi quell’affidamento a 1AX là…, che pure quello firmai io perché non ci stava nessuno… però era un affidamento sotto soglia, uno dice “va bene, non ci fa niente…”. (incomprensibile) pure Filippo che “si deve fare e basta”, quando ti metti in quelle condizioni si deve fare e basta”.

Luca Piccirillo, come emerge dalle carte, conosce molto bene Piccone e già in passato aveva ricevuto incarichi nei lavori pubblici di Celano, tra cui la progettazione dell’Auditorium.

Progettazione dei lavori pubblici: nelle intercettazioni Piccone spiega come dividere “il prosciutto”

 

Il subappalto: Kratos Italia srl

La società Apulia ha poi subappaltato una parte dei lavori alla società Kratos Italia per un importo complessivo di 215.000 euro.

Il titolare della società, Michele Lastella (che non risulta indagato nell’inchiesta) oltre ad essere il fratello di Johnny (indagato e sottoposto alla misura del divieto di esercitare attività imprenditoriale) è anche il marito dell’allora presidente del consiglio comunale di Celano, Lisa Carusi (estranea all’inchiesta) come si legge nell’informativa dei carabinieri, vicina a Filippo Piccone.

Si tratta dello stesso professionista celanese che realizzò anche la ristrutturazione della facciata dell’auditorium nel 2017.

Fornitori: Paolo Bonini e Goffredo Mascitti

Come si rileva dall’elenco dei fornitori dei materiali per la scuola, tra questi risulta anche:

  • la ditta San Giovanni Inerti, legata a Goffredo Mascitti, cugino di Piccone, anch’egli arrestato il 22 febbraio e ora sottoposto all’interdizione dall’attività imprenditoriale (è la stessa ditta che si è aggiudicata uno dei lotti delle aree degradate dopo che la gara fu annullata e rifatta).
  • la Fineco di Paolo Bonini, cognato di Filippo Piccone, anch’egli indagato, che ha fornito le finestre. Finestre che però vengono solo vendute dalla Fineco ma che sono prodotte dalla società Korus di Filippo Piccone.

Gli stessi carabinieri del comando provinciale dell’Aquila, nel 2018, eseguirono anche una perquisizione, delegata sempre dalla Procura di Avezzano, alla sede della società del cognato di Piccone, a piazza Torlonia, nella quale furono sequestrati documenti contabili che attestavano una fornitura di infissi per un totale di 297.586,51 euro. Alla perquisizione parteciparono anche i finanzieri della compagnia di Avezzano.

Il 16 ottobre 2018, Filippo Piccone, nella sua segreteria, parla proprio della fornitura degli infissi per la scuola in via Granatieri di Sardegna realizzata da Paolo Bonini.

L’ex senatore si lamenta con Valter Specchio (il dirigente dell’area tecnica del Comune, arrestato il 22 febbraio e ancora ai domiciliari), Franco Felli (il tecnico all’epoca delle indagini assunto dalla cooperativa sociale “Il Risveglio” come addetto al front office, successivamente assunto a tempo determinato, sottoposto al divieto di esercitare la professione) e Livio Paris (ingegnere arrestato il 22 febbraio e ora sottoposto al divieto di esercitare la professione) del fatto che nel progetto della nuova scuola Beato Tommaso (nell’ambito della quale sono stati poi contestati numerosi reati) abbiano utilizzato preventivi forniti dal cognato Bonini per il calcolo dei prezzi degli infissi.

Si legge nell’informativa, “Piccone si rammarica di aver permesso a Bonini, che era stato molto insistente, di vendere gli infissi per la scuola”:

Io non posso rischiare di andare in bocca alla Procura per una situazione che… Io già sto soffrendo perché… cioè io ho già c’ho i problemi miei, che tengo Paolone (Paolo Bonini) che rompe le palle… perché se Paolone non rompeva le palle io le finestre alla scuola che ha venduto Paolone (Paolo Bonini) alla prima scuola, non ce le doveva vendere, come non ho mai fatto a Celano!… Già (incomprensibile) sotto quel cazzo di Paolone che mi fa abbottare le palle così perché deve fare i lavoretti e a me mi dà fastidio! Figurati un attimo se io devo andare in bocca alla procura per una cosa del genere Valter… metteteci gli infissi in legno!

Affidamento dell’incarico di coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione

Il 12 giugno 2018 alla scuola di via Granatieri di Sardegna arrivarono anche altre forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura dell’Aquila. In quel caso si trattò di controlli mirati a verificare la regolarità dei cantieri nella provincia.

A seguito proprio di quella visita ispettiva fu accertato che il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori, l’ingegnere celanese Loreto Di Cicco (estraneo all’inchiesta “Acqua fresca”) non era in possesso dei requisiti previsti dalla legge per ricoprire tale ruolo.

Così l’amministrazione si è trovata a doverlo sostituire. A sceglierlo è stato Specchio.

Pochi giorni dopo, Di Cicco si è dimesso e il dirigente Valter Specchio ha dato l’incarico sempre a una persona che già lavorava all’interno degli uffici comunale, ancher se all’epoca di fatto alle dipendenze di una cooperativa. Si tratta di Franco Felli: il compensa sarà di 19.671,82 euro.

L’incarico a Felli viene deciso da Valter Specchio il 22 giugno 2018, mentre si trova in ufficio con Fabrizia Aveani dipendente comunale (indagata), Claudia Stornelli (indagata sottoposta a divieto di esercitare attività professionale) e lo stesso Felli. Specchio chiede ai presenti chi di loro sia in possesso delle certificazioni per ricoprire l’incarico.

Si rivolge poi alla Stornelli dicendole:

“vabbè, tu no perché già hai avuto un incarico, non ti voglio massacrare più”.

Si rivolge poi a Felli chiedendogli:

“Allora Franco, te la senti di assumere l’incarico della scuola? Della sicurezza? Poca roba, è rimasta poca roba”.

 

Affidamento dei lavori per la realizzazione della pubblica illuminazione

Per l’affidamento dei lavori per la realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione della scuola di via Granatieri di Sardegna, il Comune di Celano ha fatto ricorso, invece, alla procedura dell’affidamento diretto sotto soglia.

“Con determina nr.1563 del 29 settembre 2017”, scrivono i carabinieri agli ordini del maggiore Edoardo Commandè, “il servizio urbanistica e Suap ha infatti affidato alla società VE.BA. Elettroimpianti s.n.c. l’esecuzione dei lavori, per un importo preventivato di 39.809,26 euro oltre Iva”. Anche in questa occasione si tratta di un affidamento al di sotto della soglia dei 40mila euro, di solo 190 euro.

Della società è titolare Giuseppe ‘Peppe’ Venta (nella foto nell’ufficio di via Cittadelle con Piccone e Specchio), come si legge nell’informativa, persona vicina a Piccone, ch efrequentava spesso la sua segreteria. Come dimostrato da altre intercettazioni che hanno documentato gli incontri. Sono diversi gli appuntamenti tra Giuseppe Venta (indagato) e Piccone, sempre all’interno degli uffici dell’ex senatore. Tra questi, nelle riprese video documentate uno ad esempio del 23 febbraio 2018 e uno del giorno seguente, alla presenza del dirigente comunale.

 

Leggi anche:

Il Comune come un bancomat: “Non riesco a pagare l’affitto” e arriva l’incarico da 10mila euro

Tags: arresti celanoedoardo commandèFilippo Picconeinchiesta acqua frescainchiesta celanoscuola celanoSettimio Santilli
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