Avezzano. Hanno sfilato per tutta la mattina davanti al giudice le persone coinvolte nell’inchiesta di Capistrello che ha portato a 10 misure cautelari di cui tre ai domiciliari, quella del sindaco Francesco Cicotti, del tecnico Romeo Di Felice e dell’ex consigliere Di Giacomo per il quale, tramite il difensore Roberto Verdecchia, è stata fissata l’udienza di riesame per lunedì prossimo. Dopo aver ascoltato i tre ai domiciliari il giudice è passato agli altri interessati. Si è iniziato con il geometra Coviello avrebbe “consegnato a un imprenditore che aveva appaltato i lavori, la fattura del 25 novembre 2015 per l’importo di 2.100 euro, riguardante il rilievo plano-altimetrico del cimitero”.
Un pagamento, secondo l’ordinanza del gip Maria Proia, frutto della richiesta di Di Giacomo che, “abusando della carica di consigliere comunale avrebbe costretto l’imprenditore, mediante la minaccia di ritorsioni, ad affidare indebitamente a Coviello l’incarico di redigere i lavori, e poi a pagare la somma in questione”.
“Il mio assistito”, ha chiarito il difensore del geometra, Franco Colucci, “ha precisato di non avere rapporti con Di Giacomo, se non molto generici. Divideva con lui semplicemente le spese dello studio. Conosceva inoltre l’imprenditore solo di vista”. Riguardo ai duemila euro percepiti e fatturati, secondo la difesa, “erano l’onorario calcolando le quote relative al lavoro svolto. Un corrispettivo per la prestazione professionale necessaria e congrua”. Secondo la testimonianza dell’imprenditore, gli erano state chieste inizialmente 500-700 euro dal geometra Coviello, cifra poi rimodulata da Di Giacomo. Circostanza smentita dal geometra interrogato davanti al procuratore Andrea Padalino.
Interrogata anche la giornalista Annalisa De Meis, addetta stampa del Comune. A lei viene contestato il reato di corruzione in concorso con il primo cittadino perché si sarebbe fatta affidare l’incarico promettendo di fornire sulle testate per le quali scriveva articoli di stampa favorevoli al sindaco e alla giunta. Accuse respinte fermamente dalla giornalista che ha chiarito le proprie affermazioni emerse dalla trascrizione delle intercettazioni con il primo cittadino.
Tramite i suo difensori, Andrea Tinarelli e Luigi De Meis, ha chiarito come il sindaco e l’amministrazione le fornissero semplicemente documenti e informazioni di natura tecnico-amministrativa per stilare il comunicato stampa che non era volto a esaltare le qualità personali o amministrative di Ciciotti, ma a promuovere l’attività dell’intera amministrazione”.