Avezzano. Udienza preliminare per l’operazione “Change the lights” che aveva portato gli agenti del commissariato del Commissariato di Avezzano a eseguire dodici misure di custodia cautelare emesse dal Gip Andrea Taviano su richiesta della procura di Avezzano nell’ambito dello spaccio di droga nelle strade del Fucino.
L’indagine parte da alcune intercettazioni telefoniche al Cam nelle quali gli inquirenti scoprono un traffico di droga e un traffico di materiale idraulico ed elettrico che avveniva all’interno del Consorzio acquedottistico marsicano.Due dipendenti, sempre secondo l’accusa, avevano avviato anche delle truffe e avevano tentato di corrompere, senza successo, i vertici del Cam. Ieri mattina gli imputati sono finiti davanti al Gip del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, per l’udienza preliminare. Il pm, Guido Cocco, ha chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone. Il giudice deciderà nei prossimi giorni e ha avviato le procedure per la nomina di un tecnico per la trascrizione di tutte le intercettazioni telefoniche eseguite dalla polizia.
Nella vicenda erano coinvolti cittadini italiani ed extracomunitari e fra questi anche due dipendenti del Cam. Le indagini della Squadra Anticrimine erano iniziate nel 2009 dopo che era stato scoperto un tentativo di estorsione perpetrato senza successo da un dipendente del Cam, Massimo Barabarossa, nei confronti dell’allora presidente.
L’idraulico, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva sfruttato il suo ruolo di dipendente del Cam per mettere in atto un piano criminoso. E’ accusato di spaccio di droga, di truffa, peculato e corruzione. Indagato anche un ex assessore comunale di Avezzano della Dc, 68 anni, difeso dall’avvocato Alfredo Iacone. E’ accusato di corruzione e furto di acqua perché, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, avrebbe dato 100 euro al dipendente del Cam per farsi allacciare abusivamente l’acqua alla conduttura comunale.
L’operazione della polizia portò al sequestro di tremila euro in contanti, 500 grammi di hashish e 20 grammi di cocaina. Sono coinvolti anche altri ex dipendenti del Cam accusati di aver rubato materiale idraulico e di altro genere, anche costoso, nei magazzini e di averlo rivenduto ad alcuni artigiani avezzanesi, accusati di ricettazione. Il collegio difensivo era composto da Franco Colucci, Loreto Ruscio, Alfredo Iacone, Lucio Cotturone e Antonio Milo.