Avezzano. Sono state chiuse le indagini per l’inchiesta sugli appalti pubblici al comune di Balsorano. Sono coinvolti amministratori, tecnici e imprenditori tra cui il capo dell’ufficio tecnico, Pietro Mazzone, 58 anni, sindaco di Campoli Appennino, che era stato arrestato, il primo cittadino del paese, Mauro Tordone (60), oltre ad altri due politici due liberi professionisti e un imprenditore nel settore delle pompe funebri. Sono stati emessi in totale cinque i provvedimenti restrittivi con nove persone indagate a vario titolo per i reati che vanno dall’abuso d’ufficio fino alla corruzione. Gli altri accusati sono Gino Capoccitti (60), consigliere, Alessandro Gismondi (36), rappresentante legale della stessa ditta, Alessandra Magnarini (53), geometra, Aquino Tantangelo (48), ingegnere, tutti del posto. Insieme al sindaco è inoltre indagato l’assessore comunale Francesco Valentini (58).
L’inchiesta della procura di Avezzano è coordinata dal sostituto, Roberto Savelli. Le indagini sono iniziate nel 2014 e si è avvalsa di numerose intercettazioni e di acquisizioni di atti, provvedimenti che hanno richiesto la proroga delle indagini. Gli accertamenti di polizia giudiziaria sono stati svolti dagli agenti del commissariato di Avezzano e da quelli della squadra mobile dell’Aquila. Nessuno degli indagati aveva chiesto o preso tangenti perché i reati, secondo l’accusa, sarebbero incentrati tutti su un sistema di scambio di favori. Nel mirino della polizia ci sono appalti pubblici in diversi settori, in particolare per interventi di edilizia. Vengono contestati agli indagati gli incarichi di direzione dei lavori affidati per la costruzione di un nuovo plesso scolastico e per la demolizione delle vecchie scuole media e materna, ma anche il completamento e la riqualificazione urbana delle aree del territorio comunale. Tra gli appalti che sarebbero stati affidati a ditte compiacenti c’è anche quello relativo alla manutenzione delle lampade votive per i cimiteri del comune e delle frazioni. Per quanto riguarda la costruzione del nuovo plesso scolastico, il responsabile dell’ufficio tecnico era riuscito a tenere le spese tecniche al di sotto dei 40mila euro in modo da fare l’assegnazione senza passare per la gara pubblica. Un affidamento sarebbe stato abbassato da oltre 50mila euro a 39mila. Un’alterazione dell’attività amministrativa finalizzata, secondo l’accusa, a favorire delle ditte del posto. Sono assistiti dagli avvocati Raffaele Mezzoni, Aldo Lucarelli, Piergiorgio Merli e Gianluca Tarquini.