Capistrello. Turbativa d’asta per alcuni degli indagati, ma anche tentata concussione. Sono queste le accuse per l’inchiesta al Comune di Capistrello coordinata dal sostituto procuratore Roberto Savelli su presunte irregolarità nei lavori pubblici. I carabinieri di Tagliacozzo nei mesi scorsi hanno eseguito acquisizione di atti e chiesto l’esibizione documentale in municipio.
Nell’inchiesta, su cui c’è massimo riserbo, sarebbero indagate 13 persone tra politici, amministratori, imprenditori e professionisti. Al centro delle indagini i metodi utilizzati per l’affidamento di lavori pubblici per opere importanti realizzate nel territorio comunale.
Le accuse, che in un primo momento erano di abuso d’ufficio sono state riformulate visto che è stata chiesta la proroga delle indagini preliminari. Ora si parla di reati come tentata concussione per tre casi e di turbativa d’asta per due casi.
Gli appalti su cui gli investigatori hanno messo le mani sequestrando documentazione riguardano i lavori di rifacimento di piazza Caduti del Lavoro e piazza Fontevecchia, gli interventi in piazza Risorgimento, la riqualificazione dei cimiteri (Nuovo e Vecchio), il ripristino dei marciapiedi in via Roma, le operazioni compiute in seguito allo straripamento del torrente Raffia, i lavori di ristrutturazione del Palazzo comunale, l’adeguamento della scuola media Sabin, i lavori per la realizzazione della rotatoria fra via Roma, via Mameli, via Giberghe e via Regina Margherita, rischio idrogeologico del monte Arezzo incarichi a cooperative.
Non è detto che i capi d’accusa siano stati formalizzati per tutti questi lavori, ma probabilmente solo per alcuni di questi. Si parla anche, tra le altre cose, di stipule di assicurazioni con procedure non idonee. Tutte accuse da dimostrare che però mettono in subbuglio l’amministrazione comunale di Capistrello.