Tagliacozzo. Sono stati ascoltati per nove ore dal giudice per le indagini preliminari, Maria Proia, i tre arrestati, insieme al sindaco Maurizio Di Marco Testa, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti al Comune di Tagliacozzo. In ordine sono entrati nell’aula 1 l’architetto Carlo Tellone, assistito dall’avvocato Antonio Milo, l’assessore Gabriele Venturini, accompagnato dagli avvocati Franco Colucci e Alessandro Fanelli, il dirigente dell’ufficio tecnico Giampaolo Torrelli, difeso dall’avvocato Vittoriano Frigioni. Il primo interrogatorio è cominciato intorno alle 10 ed è andato avanti fino alle 14. Il professionista ha risposto alle domande del gip fornendo la documentazione riguardo alle accuse a lui contestate che vanno da turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale riguardo ai lavori per la scuola elementare Bevilacqua e a degli interventi alla chiesa di Villa San Sebastiano.
Per Venturini, a cui è contestato il reato di turbata libertà degli incanti riguardo all’affidamento della grafica per i dépliant del Festival di mezza estate e all’affitto del palco e delle attrezzature tecniche della stessa manifestazione, l’interrogatorio è durato circa un’ora e mezza. Anche in questo caso è stata acquisita agli atti altra documentazione. “L’evento in questione”, ha affermato Colucci, “ha una risonanza nazionale, ed è normale che per la realizzazione ci sia urgenza affinché tutto sia pronto in tempi utili e per capire questi meccanismi bisogna lavorare in questo settore”.
Anche il tecnico comunale Torrelli ha infine presentato al Gip Proia, sempre alla presenza del pm titolare dell’inchiesta Roberto Savelli, dei documenti che riguardano diversi appalti contestati dall’accusa. Tutti gli indagati, che si trovano ai domiciliari, avevano chiesto nei giorni scorsi, tramite i loro legali, di poter essere ascoltati al più presto. Tellone anche nei mesi scorsi aveva espresso, tramite il suo legale Milo, il desiderio di poter essere sentito in quanto indagato. La settimana passata è stato ascoltato anche il primo cittadino a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari. Il giudice deciderà nel giro di cinque giorni se revocare la misura cautelare ai tre indagati. Giovedì dovrebbero essere interrogate le altre persone coinvolte nella vicenda, tra cui gli altri dodici indagati.
Ora però c’è grande attesa per l’udienza davanti al tribunale del riesame a cui hanno fatto ricorso le difese. La data è stata fissata a lunedì prossimo. Le difese sperano che la loro richiesta di revoca venga accolta.