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Inchiesta appalti Capistrello, restano in sei a rischiare il rinvio a giudizio. Chiuse le indagini preliminari

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
12 Luglio 2019
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Avezzano. Restano in sei a rischiare il rinvio a giudizio. Si tratta del sindaco di Capistrello Francesco Ciciotti, dell’ex consigliere comunale Corrado Di Giacomo, per l’architetto 42enne di Capistrello Francesca Stati,  per l’imprenditore 53enne di Capistrello Concezio Fantozzi, per il geometra  di Capistrello Mattia Coviello, e per la giornalista 33enne  Annalisa De Meis.

Le indagini  preliminari sono infatti state chiuse. L’operazione aveva postato, nel mese di novembre, all’arresto del sindaco  Ciciotti,  di Di Giacomo e del responsabile dell’area tecnica Romeo Di Felice.

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L’inchiesta, coordinata dal procuratore Andrea Padalino, riguarda presunte «gravi irregolarità» nell’affidamento di incarichi e servizi pubblici, in quanto, secondo l’accusa, «venivano sistematicamente violate le norme di trasparenza e imparzialità per soddisfare interessi privati, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica».

La misura cautelare era stata emessa dal gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia, ed eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo dell’Aquila guidati dal maggiore Edoardo Commandè. Erano finite sotto accusa dieci persone, a vario titolo per reati  come concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. In 17 gli indagati inizialmente, posi scesi a 14. Per molti capi di imputazione è stata chiesta l’archiviazione e ora si  profila quindi l’archiviazione per gli altri.

In particolare, è stato accertato come il sindaco di Capistrello e i responsabili dell’area tecnica e amministrativa, secondo i carabinieri, «abbiano agevolato e indirizzato, in favore di imprenditori e professionisti compiacenti, l’affidamento di diversi lavori pubblici per la progettazione, ristrutturazione e riqualificazione di beni comunali, tra cui il palazzo municipale, scuole comunali, riqualificazione viaria e il cimitero nuovo».

A Ciciotti prima di Natale erano stati revocati i domiciliari ma era stato sottoposto al divieto di residenza a Capistrello, provvedimento poi revocato. Ciciotti, dopo le dimissioni e dopo la prima fase dell’indagine, ha deciso di ricandidarsi  alle ultime elezioni conquistando nuovamente lo scranno da primo cittadino e tornando in carica.

Anche a Di Felice è stata revocata la misura.  Erano stati inoltre  revocati  anche altri provvedimenti, come quello dell’interdizione per l’architetto Francesca Stati, o quello nei confronti del geometra Mattia Coviello, e così via.

Molto clamore ha fatto il coinvolgimento nell’inchiesta della giornalista 33enne De Meis a cui viene contestato il reato di corruzione in concorso con il primo cittadino. E’ la prima volta in Abruzzo che viene adottato da un giudice, nei confronti di un giornalista, un provvedimento cautelare di sospensione dall’attività. Secondo l’accusa  si sarebbe fatta affidare l’incarico (previa revoca a una testata giornalistica) promettendo di fornire articoli di stampa favorevoli al sindaco e alla giunta comunale. Tesi contestata dalle difese secondo cui la giornalista avrebbe fatto ciò che concerne nella comune attività di ogni ufficio stampa, cioè comunicati stampa per promuovere le attività dell’amministrazione.

La difesa del sindaco Ciciotti, rappresentata dall’avvocato Antonio Milo, ha invece annunciato che il suo assistito “chiederà nei termini di legge di essere interrogato direttamente dal procuratore capo certo di poter dimostrare in quella sede la totale estraneità ai fatti contestati”.

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