Capistrello. “La risposta del sindaco Ciciotti alla nostra richiesta di convocazione del consiglio comunale è inaccettabile e offensiva per il ruolo istituzionale dei consiglieri comunali”.
Così in una nota i consiglieri comunale di minoranza al Comune di Capistrello, Di Felice, Bussi e Silvestri, a seguito dell’attacco del sindaco Francesco Ciciotti, rinviato a giudizio nell’inchiesta che lo vede indagato per presunti illeciti negli appalti pubblici.
“Innanzitutto, la costituzione di parte civile non è un attacco personale verso nessuno, ma rappresenta piuttosto l’esercizio di un diritto/dovere a cui il comune, e quindi la Giunta ed il consiglio comunale, non possono sottrarsi. Ciciotti questo lo sa bene, anche se fa finta di dimenticarlo, perché proprio lui in passato ha deliberato ripetutamente la costituzione di parte civile contro ex amministratori, poi assolti, da accuse che proprio lui, con le sue denunce, aveva avanzato.
In secondo luogo, va chiarito, laddove ce ne fosse bisogno, che Ciciotti è imputato in un processo penale in quanto rinviato a giudizio non dalla minoranza del comune di Capistrello, bensì dal tribunale di Avezzano su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito di articolate indagini dell’arma dei Carabinieri, per i reati di corruzione, concussione e turbativa. Non è l’opposizione ad aver fatto denunce, a differenza di quanto fatto da lui in passato, e non è l’opposizione che ha disposto il rinvio a giudizio. Al contrario, noi abbiamo sottolineato che tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio e lo ribadiamo. Non solo questo, auguriamo anche che Ciciotti sia in grado di dimostrare la sua estraneità rispetto a fatti gravissimi che gettano un’ombra di discredito sul comune. E glielo auguriamo perché siamo convinti che il paese abbia bisogno di serenità, di voltare pagina e di chiudere una fase dolorosa, inaugurata dalle denunce firmate da lui e dal suo vice sindaco quando erano all’opposizione.
In ultimo, riteniamo che il Sindaco non possa in alcun modo dichiarare quando e se si debba convocare il Consiglio comunale, essendo questa una prerogativa dei singoli consiglieri e del Presidente del Consiglio, ruolo vacante da sei mesi e ricoperto dal vice sindaco dopo le dimissioni dell’avv. Elisa Di Giacomo.
Quindi si convochi immediatamente la seduta e si dia la possibilità a tutti di esprimersi. Al contrario, saremmo di fronte ad un atto arbitrario, volto ad impedire la normale vita democratica dell’ente e ad impedire un atto doveroso quale la costituzione di parte civile a tutela dell’amministrazione comunale”.