Castellafiume. È stato inaugurato questa mattina a Castellafiume un monumento in ricordo delle vittime del violento terremoto che colpí la Marsica il 13 gennaio del 1915 alle 7.52. A Castellafiume ci furono 18 morti di cui molti bambini e giovani. La vittima più giovane, Filomena Salvatore, aveva solo 7 mesi. È proprio la storia della piccola Filomena, il cui nome compare in cima alla lapide, ad essere ricordata dal sindaco Domenico Mariani durante la cerimonia inaugurale, quale simbolo di quell’immane tragedia. “Filomena sorride al suo papà, è nata oltre le Alpi, in Francia, da appena sette mesi. Filomena è la gioia di papà Cipriano, che nutre per la sua piccola creatura la speranza di darle una vita migliore della sua. È stato un lungo viaggio, dalla Provenza all’Abruzzo, ma ce l’hanno fatta e oggi si trovano insieme, sani e salvi, nella loro amata Castellafiume. Solo che oggi era un buon giorno per trovarsi altrove. Alle 07:52 una fortissima scossa di terremoto mette fine alle speranze di papà Cipriano e spegne il tenero sorriso della piccola Filomena, quel sorriso che gli ricordava tanto la madre, che portava il suo stesso nome. Il destino a volte è crudele: in meno di un anno gli aveva portato via, per ben due volte, l’amore più grande. In 18 morirono a Castellafiume, molti di più porteranno per il resto della vita il dolore e il senso di vuoto per la perdita di un padre, di un figlio o di un amato” afferma commosso il primo cittadino “Oggi, cento anni dopo, il nome di Filomena è inciso sulla pietra, sempre qui, in Via dello Scoglio, sotto la colonna simbolo della civiltà, spezzata dalla tragedia, ma orgogliosamente ancora in piedi, a ricordare a chi vi posa lo sguardo che la vita è il bene più prezioso” conclude il sindaco. Il monumento è stato posto in Via dello scoglio, una stradina stretta ed impervia sottostante le antiche rovine del castello, oggi un luogo disabitato, ma un tempo cuore pulsante del piccolo borgo marsicano. Durante il sisma furono proprio le pietre dell’imponente castello che sovrastava il Paese di un tempo a rotolare a valle verso il letto del fiume Liri, colpendo le abitazioni sottostanti e seminando morte e distruzione. Il monumento, che affiora dalla roccia, quale simbolo delle macerie del sisma, si compone di una colonna in marmo che rappresenta non solo i sopravvissuti alla tragedia, ma anche quella forza di andare avanti, di risorgere e di ricostruire mostrata da tutto il popolo marsicano. All’ombra della roccia e dell’imponente colonna della vita, due lastre di marmo sulle quali sono stati incisi i nomi delle 18 vittime. A scoprire il monumento agli occhi dei presenti, il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio insieme a Nino Mariani, colui che ha scolpito i nomi nelle due lastre di marmo. Ad officiare la cerimonia il parroco di Castellafiume Don Francesco Turrino. Sono intervenuti anche Maurizio Di Marco Testa sindaco di Tagliacozzo, Francesco Ciciotti sindaco di Capistrello, Lucilla Lilli sindaco di Cappadocia, Domenico Palma sindaco di Luco dei Marsi, Sergio Natalia direttore dell’Istituto “Celebrazione Centenario Terremoto 2015″, l’ammirazione comunale di Castellafiume, il comandante della stazione dei Carabinieri di Cappadocia e numerosi cittadini del piccolo borgo marsicano. Federica Di Marzio