Tagliacozzo. Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con “Contemporanea”, dodicesima edizione della rassegna ospitata dal 3 agosto al 21 settembre 2025 presso le sale di Palazzo ducale di Tagliacozzo.
Nata nel 2012 da un’idea di Emanuele Moretti (direttore artistico di Contemporanea) e dal sostegno del Comune di Tagliacozzo guidato dal sindaco Vincenzo Giovagnorio, con l’obiettivo di valorizzare, attraverso l’arte e la cultura, uno dei borghi più belli d’Italia, la manifestazione è promossa dal Comune di Tagliacozzo e dall’Associazione culturale Arteix, con il patrocinio del Ministero della Cultura e il patrocinio oneroso della Regione Abruzzo. La mostra che dà nuova vita al Palazzo Ducale, riporta alla memoria, in una delle due sezioni, la vicenda vicenda storica del salvataggio di soldati indiani che erano ad Avezzano, ospitati e nascosti da alcune famiglie di Villa San Sebastiano, frazione di Tagliacozzo.
La città di Tagliacozzo si conferma quindi ancora una volta generosa nelle vicende della seconda guerra mondiale, visto che il suo sacerdote Don Gaetano Tantalo salvò anche lui una famiglia ebrea. L’altra sezione della mostra riporta invece alla memoria le opere di quella che è considerata la più grande artista abruzzese del novecento, originaria di Sulmona. Vengono quindi in entrambi i casi riscoperte e fatte rivivere pagine di storia del secolo breve che erano state trascurate.
Biasini Selvaggi espone quest’anno a “Contemporanea 25” le ricerche di queste due artiste: Concetta Baldassarre, con la retrospettiva Il ritratto svelato di una vita nell’arte, e Annu Palakunnathu Matthew, con la personale dal titolo Storie nascoste. Gli italiani d’Abruzzo e i soldati indiani nella Seconda guerra mondiale curata con Maria Teresa Capacchione. “In un’epoca dominata dal flusso incessante di informazioni e dalla rapida obsolescenza”, evidenzia Biasini Selvaggi, “il tema scelto per questa edizione indaga la natura della memoria non come un archivio statico, ma come un’entità dinamica, fluida, spesso frammentata, eppure capace di una potente risonanza. I dipinti di Concetta Baldassarre, artista abruzzese riscoperta in questa occasione e le installazioni immersive e le fotografie di Annu Palakunnathu Matthew, che illuminano una pagina dimenticata della Seconda guerra mondiale, esplorano due casi di Memoria che non si esaurisce, ma che rimane in uno stato di attesa, di potenziale riattivazione”.
Nella mostra “Il ritratto svelato di una vita nell’arte” viene riscoperta e raccontata la vita e la parabola di Concetta Baldassarre (Sulmona, 1924-Roma, 1981), straordinaria artista del secondo Novecento, allieva di Toti Scialoja. Attraverso circa 60 opere tra dipinti, disegni, e sorprendenti lavori di arte applicata, questa prima retrospettiva pubblica dedicata a Concetta Baldassarre dopo la sua morte, ne ricostruisce per la prima volta la vita e l’opera rimaste a lungo nascoste tra le pieghe del tempo. Legata da una lunga amicizia giovanile con Piero Dorazio, suo vicino di casa, con cui amava confrontarsi e dibattere sulle tecniche e gli stili e sulle diverse correnti artistiche del loro tempo, fu allieva oltre che di Toti Scialoja, al tempo direttore dell’Istituto superiore d’arte Zileri di Roma, anche di Bice Lazzari.
In esposizione una selezione di lavori di Baldassarre che intendono ricostruirne la produzione artistica, a partire dagli esordi alla fine degli anni Quaranta, dedicati prevalentemente a uno stile figurativo, che portarono successivamente l’artista, attraverso l’evoluzione di un linguaggio personale, agli esiti astratti delle sue opere degli anni Settanta del secolo scorso. La mostra è organizzata in collaborazione con l’Archivio Concetta Baldassarre (Francesca Grossi, Anais Maria von Zastrow Motta), con i figli dell’artista (Dante Grossi, Mario Grossi e Roberto Grossi), e prodotta in partnership con Globart e RG cultura & management.
La seconda mostra della rassegna “Contemporanea 25” è dedicata al lavoro dell’artista e fotografa inglese Annu Palakunnathu Matthew. Gli italiani d’Abruzzo e i soldati indiani nella Seconda guerra mondiale ed è curata da Cesare Biasini Selvaggi e Maria Teresa Capacchione. Un viaggio alla scoperta di una storia poco conosciuta dell’Abruzzo durante la guerra: le vicende di un gruppo di soldati indiani che, dopo aver combattuto al fronte, furono internati in un campo di prigionia ad Avezzano. Dopo la fuga trovarono accoglienza presso alcune famiglie italiane del territorio, che li aiutarono, nascondendoli e mettendo a rischio le loro stesse vite. Storie, tramandate di generazione in generazione, che hanno contribuito alle opere realizzate dall’artista per un’esperienza compiutamente immersiva tra alcune pagine dimenticate della storia che attenderà, creano un’atmosfera immersiva che invita a riflettere su memoria, identità e solidarietà.
“L’installazione della Matthew non si limita a raccontare una vicenda del passato”, come evidenzia Maria Teresa Capacchione, curatrice della mostra insieme a Cesare Biasini Selvaggi, “ma solleva interrogativi urgenti per il presente. Le immagini delle famiglie italiane insieme ai soldati indiani, proiettate sulle pareti di un antico palazzo sospeso tra la rovina e il restauro, assumono una forza simbolica straordinaria: un invito non solo a ricordare, ma anche a guardare con occhi nuovi il nostro difficile presente”. “Contemporanea 25” è realizzata grazie al sostegno di Fondazione La Rocca, Fondazione Luciano Ventrone e Miranda Gibilisco ETS, Carispaq, Bcc Roma, Azienda Nonna Lina, Perfexia.
La mostra rimarrà aperta fino al 21 settembre. E gli orari di apertura sono dalle 10.30-12.30 e 16.30-19.30. Dal 1° al 21 settembre solo nei giorni di sabato e domenica dalle 10.30-12.30 e 16.30-19.30 con ingresso gratuito.