Capistrello. Una nuova piazza per ricordare il sacrificio di quanti, con il cuore gonfio di speranza, partirono in cerca di lavoro per dare alle proprie famiglie un avvenire migliore. E’ stata inaugurata questa mattina, nel giorno dedicato a Santa Barbara, protettrice dei minatori, piazza ai Caduti sul Lavoro. Alla presenza dell’amministrazione cittadina, del vicesindaco di Avezzano Emilio Cipollone, del sindaco di San Vincenzo Valle Roveto Giulio Lancia, del vicesindaco di Civitella Roveto Pierluigi Oddi, del sindaco di Castelvecchio Subequo Pietro Salutari, del delegato del sindaco di Morino Mauro Bianchi e del presidente provinciale dell’Anmil Luigi Bonanni, la piazza è stata “consegnata” ai cittadini con l’auspicio che sappiano conservarla e mantenerla come il loro giardino privato.
Tantissimi i cittadini che hanno preso parte alla cerimonia. Presente anche il sindaco di Mignano Monte Lungo, Antonio Verdone, che con la sua presenza ha voluto testimoniare vicinanza a tutte le famiglie dei caduti nella tragedia di Cannavinelle dove, il 25 marzo 1952, 42 persone di varia provenienza, di cui anche due di Capistrello, persero la vita nella “Galleria della Morte”.
“Siamo qui oggi – ha detto il primo cittadino Franco Ciciotti – per venerare Santa Barbara protettrice dei minatori e per onorare i caduti sul lavoro con l’inaugurazione di questa nuova piazza dedicata proprio al loro sacrificio. In molti si sono chiesti il perchè di questa nuova piazza, reputandola inutile. Non lo è. Le vittime del lavoro hanno vissuto drammi diversi, ma una cosa li accomunava: nelle lontane terre in cui hanno lavorato, se ne sono andati senza poter rivolgere l’ultimo sguardo alla persona amata o senza poggiare il capo tra le braccia della propria madre. E’ per questo che credo dovessero essere ricordati con un’azione sinergica, vigorosa, di forte impatto, come lo è questa area dedicata solo a loro. E’ doveroso, per un paese di minatori, avere un luogo che li ricordi”. “Oltre a ricordare le vittime del lavoro – ha concluso il sindaco – abbiamo voluto anche restituire decoro ad una zona centrale del paese, con il coraggio e le responsabilità delle scelte di un futuro che avanza con velocità, senza però dimenticare il passato, le tradizioni e la nostra storia. Il sacrificio di queste persone ci ha permesso, non solo di vivere una vita migliore, ma anche di essere orgogliosi della nostra appartenenza”.