Avezzano. Un confronto tra esperti e pendolari con dati e numeri per capire se i tempi di percorrenza tra Avezzano e Roma possono essere ridotti e con questi i continui disagi diventati ormai quotidiani. Questo è stato il tema dell’incontro Marsica capitale che si è svolto ieri a castello Orsini. Il convegno, organizzato dal gruppo Credici, coordinamenti regionali diritti civili, è stato tutto incentrato sul treno veloce tra Avezzano e Roma e della possibilità di trasformare quello che oggi è diventato un problema in un fattore di sviluppo. Ai lavori, introdotti dal presidente dell’associazione Pierluigi Palmieri, hanno preso parte anche un gruppo di pendolari per rappresentare la sofferenza quotidiana che vivono per raggiungere il posto di lavoro con i mezzi obsoleti della linea Avezzano Roma. Hanno dato inoltre il loro contributo, Ido Di Natale, dell’osservatorio sviluppo economico, che ha parlato della possibilità di potenziare la linea affidandola alla Sangritana, società che gestisce alcune tratte ferroviarie in Abruzzo, e facendo degli interventi strutturali che possano permettere ai treni di viaggiare a una velocità sostenuta. Lo stesso Luigi Di Diego, direttore della Sangritana, ha spiegato che il progetto potrebbe essere realizzato e per Nicola Di Simone, dell’osservatore industria civiltà italiana, potrebbe essere un investimento consistente che però darebbe subito i suoi frutti sia alla società che lo andrebbe a gestire sia ai pendolari che potrebbero raggiungere Roma in un’ora, la chiave di volta, secondo Celso Cioni, direttore di Confcommercio L’Aquila, per le aree interne d’Abruzzo. Negli ultimi anni, infatti, le uniche modifiche sostanziali messe in atto da Trenitalia sulla linea sono state le soppressioni di alcuni treni e il lievitare senza sosta dei tempi di percorrenza. Tutto ciò, unito ai continui disagi, ha creato una situazione di malcontento e tensione tra i pendolari.