Celano. Deve essere probabilmente forte, oggi, il desiderio, o l’esigenza di spiritualità, di un momento di confronto vero, autentico, sulle grandi questioni della vita, se in un quieto e uggioso pomeriggio domenicale di metà novembre alcune centinaia di persone, provenienti un po’ da tutta la Marsica, si ritrovano nella chiesa del Sacro Cuore, a Celano, richiamati dalla presenza di padre Raniero Cantalamessa, predicatore pontificio, e volto noto anche per le catechesi svolte, per anni, in televisione, con un crescente gradimento da parte del pubblico. Invitato a Celano dallo stesso parroco del Sacro Cuore, don Ilvio Di Giandomenico, padre Cantalamessa (che già in mattinata aveva celebrato la messa nella stessa chiesa) ha una volta di più saputo attirare, con una catechesi piana e capace di andare sempre al cuore delle questioni, l’interesse e la sincera partecipazione di un uditorio quanto mai composito.
Insieme ai tanti fedeli della parrocchia celanese, infatti, la chiesa del Sacro Cuore era gremita di tante altre persone, provenienti da diversi centri marsicani: uomini e donne, giovani e anziani, tutti comunque presi da un discorso di fede ‘alto’ di cui oggi più che mai si sente, per tanti versi, l’esigenza. L’intervento di Cantalamessa è stato introdotto dallo stesso Vescovo della diocesi di Avezzano, Pietro Santoro, che da parte sua ha sottolineato la complessità dei tempi e la necessità di una fede che non diventi astrazione. Esordendo con un richiamo al ‘Dies irae’ di fra Tommaso da Celano e all’uso che ne fecero Mozart e Verdi per i loro Requiem, Cantalamessa ha incentrato il suo intervento sulla necessità che i cristiani sappiano riconsiderare e riflettere sul tema della morte, vista nella prospettiva della resurrezione. Una catechesi, quella di padre Raniero, supportata da tanti richiami teologici, nonché letterari e filosofici, sempre condotta, poi, sul filo di un discorso sempre coinvolgente e mai accademico. Presente anche il sindaco, Settimio Santilli, che alla fine ha ringraziato padre Cantalamessa per un intervento capace di dare rinnovata linfa alla comunità cristiana celanese e marsicana. (m.c.)