“Il 3 aprile 2021, a un anno esatto di distanza, la morte ha sottratto Pasquale Neri all’affetto della sua famiglia, all’amore della sua compagna e alla simpatia dei suoi numerosi conoscenti. Una morte insensata e impensata arrivata prematura come conseguenza dell’immensa passione che nutriva per la bicicletta. Si, perché Pasquale, il coetaneo Pasquale, l’amico Pasquale, era un uomo di intense passioni e di perseveranti dedizioni: nello sport, nel lavoro, nelle amicizie, ma soprattutto negli ideali e nei valori in cui credeva. Chiunque lo abbia conosciuto è perfettamente in grado di darne conferma”.
“I suoi principi erano così saldi, così dichiarati, così coerentemente vissuti che suscitavano rispetto e stima in qualsiasi persona gli stesse accanto: fosse anche per pedalare, per bere una birra, per parlare di musica, per discutere di cultura o più concretamente per sottoscrivere una polizza assicurativa. E anche se la fermezza che nutriva per le sue idee poteva manifestare il carattere del rigore e dell’indisponibilità al compromesso, nondimeno se ne apprezzava la perseveranza con la quale le rendeva regole di vita e puntello dei rapporti umani”.
“Grazie, Pasquale, per essere stato con noi e per averci insegnato, senza la minima pretesa di insegnare alcunché, cos’è la coerenza, l’amicizia, la semplicità del vivere, la rilevanza del sapere, l‘importanza dell’essere normali”. (Ernesto Di Renzo)