Celano. Nazzareno Mascitti, a poche settimane dalla scomparsa della professoressa Pina Mascitti, l’ha voluta ricordare non avendo potuto salutarla per l’ultima volta a causa delle restrizioni dovute al coronavirus. “Cugina cara, quasi ho infranto le regole e son venuto, per l’estremo saluto”, ha raccontato, “ti ho vista: dignitosa anche in morte, come sempre. Tra le tante virtù che adornavano la tua persona, la dignità spiccava sempre più in alto. Quanta ne hai mostrata, combattendo contro un male che non perdona. Il male ti ha sconfitta, ma non t’ha piegata.
Sposa e madre quasi per voto, sui tuoi cari hai riversato tutt’il tuo bene, fin all’ultima goccia. I nipotini, oh i gioielli di casa!, te li sei goduti appena un pò. Chissà quante favole gli avresti raccontato! Poveri piccini, ora ti porteranno un fiore e rivivrai in loro. Quanti sogni infranti! Arriva l’ora, si parte e va nella collina del cimitero, dove eterno soffia il vento, a rovesciare sull’urne fiori, carezze e lacrime. Che brava ch’eri! Ti muoveva una curiosità intellettuale che spaziava qua e là, come le api in primavera. Leggere, scrivere, insegnare erano per te come un qualcosa che ti urgeva dentro e ti spingeva a fare sempre di più.
Ma la passione più grande era il dialetto: quanti bei racconti e poesie! Solo quel piccolo capolavoro che hai scritto insieme al tuo Nino è rimasto come sospeso tra cielo e terra. Vedrà la luce: è una promessa. Hai condiviso con me l’amore per la cultura, che ci eleva dalla tenebre, e per l’alma tellus, che ci è madre comune. Quale onore più grande! Oh quei sorrisi! Piccina che eri, di appena un anno o due, li regalavi a vista a noi più cresciutelli, che a gara, tra coccole e sbaciucchiamenti, in braccio ti portavamo a spasso lungo il marciapiede dell’Aia.
Li hai portati sempre, quei sorrisi, come stampati sul volto, appena mitigati dalla maggiore età. La tua perdita: un’immane tragedia! Riposa in pace, Pina cara. Non ti dimenticherò mai: resterai sempre in un cantuccio del mio cuore, insieme a tutti i miei cari che rivivono nei miei sogni e nei miei ricordi”.