Villavallelonga. Ottanta anni fa avvenne il gesto eroico di don Gaetano Tantalo che rischiando la vita ospitò un famiglia ebrea salvandola da morte certa.
In occasione della ricorrenza di quell’impresa caritatevole e di grande altruismo, sono stati esposti dei documenti inediti che il venerabile sacerdote custodiva nel portafoglio. Si tratta di una ricevuta di un versamento alle missioni in Africa di 100 lire, una banconota da una lira e alcuni interessanti biglietti.
Tutto ebbe inizio dopo l’8 settembre 1943, quando l’Italia di Badoglio confonde i ruoli delle parti in guerra ed espone gli ebrei alle persecuzioni e alla furia omicida dei tedeschi. Le vicende di una famiglia ebrea, la Orvieto – Pacifici, da quel momento saranno indissolubilmente legate al parroco di Tagliacozzo e riveleranno un don Gaetano oltre che santo anche coraggioso. Incurante della politica antisemita del governo fascista e degli ordini di persecuzione emanati dalle autorità naziste mise in atto quello che il cuore e lo spirito cristiano gli suggeriva.
La famiglia Orvieto-Pacifici di Roma era solita trascorrere a Magliano dei Marsi i periodi estivi e intratteneva cordiali colloqui con il parroco del luogo.
Per suo tramite, appunto, avevano avuto modo di conoscere Don Gaetano, di cui tanto bene avevano sentito dire, e con lui avviarono anche rapporti epistolari che si concludevano spesso con saluti ebraici. Nei primi giorni di ottobre del 1943, Enrico Orvieto, a causa di accuse false diffuse sulla sua famiglia, decise di recarsi a Tagliacozzo per chiedere consiglio a don Gaetano.
Fu la sorella di don Gaetano, Domenica, detta Cocuccia, insieme con il marito, ad accoglierlo e a far sì che tutta la famiglia ebrea si rifugiasse da loro in attesa del ritorno del fratello. Don Gaetano infatti in quel periodo si trovava a Villavallelonga. Nei giorni seguenti all’11 ottobre, don Gaetano di ritorno a Tagliacozzo riabbracciò i sette amici e, comprendendo il grave rischio che stavano correndo, disse: “Il Signore vi ha mandato qui e qui rimarrete!”.
Per nove mesi, con l’aiuto della famiglia e della comunità, li nascose nella canonica, pregando con loro ogni giorno i Salmi e i passi dell’Antico Testamento e celebrando con loro la Pasqua ebraica.
In questi giorni, anche in occasione della manifestazione autunnale “cantine nella roccia” il parroco don Ennio grossi ha deciso di aprire al pubblico quella casa, memoriale della carità eroica del Venerabile don Gaetano.