Tagliacozzo. Che bella festa è la benedizione, per dirla cantando un verso popolare del dialetto tagliacozzano. Proprio così sempre bella, sempre uguale e pur diversa. Si è rinnovata anche quest’anno, la domenica in Albis, cioè la prima dopo Pasqua, la suggestiva festa del “Volto Santo” alla presenza, nella centralissima Piazza Obelisco, di migliaia di persone. Il quadro raffigurante l’immagine del Cristo Sofferente impressa sul velo della Veronica – la pia donna che sulla strada del Calvario volle detergere il volto del salvatore dal sangue e dal sudore della passione – è stato portato in processione dai sacerdoti e sotto il baldacchino bianco, a significare il rispetto e l’onore che la Città tributa a questa Icona, elevata al rango di sacra reliquia. Oggi purtroppo molto si è perso di questa bella festa e delle sue antiche peculiarità che la rendevano solenne e suggestiva, forse a causa di una diffusa scarsa sensibilità verso la memoria storica e più in generale verso la cultura locale ma resta comunque un’occasione religiosa molto sentita e partecipata da tutti i tagliacozzani. Il rituale della festa del Volto Santo è iniziato nel pomeriggio di sabato, quando le monache benedettine del monastero dei Santi Cosma e Damiano hanno consegnato al primo cittadino Maurizio Di Marco Testa la sacra immagine raffigurante il volto di Gesù che sembra essere una rarissima copia di quella conservata nella basilica di San Pietro. Sul retro del quadro infatti si legge: “Questa Sacrosanta Immagine l’ha toccata il Sacratissimo Volto Santo di Nostro Signore Gesù Cristo che si conserva nella Basilica Vaticana, in Roma, ed è la sua vera effige”. Al riguardo tuttavia non vi sono certezze; sono la fede, la pietà e la tradizione popolare che spingono a credere e a vivere con particolare devozione un momento solenne per i cittadini che si inchinano davanti a ciò che di più bello vi è al mondo: un volto illuminato dallo spirito, in cui regna la purezza d’animo, su cui troneggia la pace celeste. Al mattino di domenica, come da tradizione, si è svolta la solenne cerimonia eucaristica nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, seguita dalla processione e dalla benedizione di piazza. Tutti i bambini hanno portato con se, alzandoli al cielo, nel momento della benedizione, impartita da una terrazza degli antichi palazzi, dal giovane sacerdote Antonello Corradetti, i cavallucci e le colombelle, dolci realizzati con antica e segretissima ricetta proprio dalle monache benedettine. E’ in quell’istante che la bellissima fontana dell’obelisco ha zampillato in alto l’acqua e i suoni festosi della banda cittadina hanno reso magico e di buon auspicio un momento di preghiera e devozione che si ripete da centinaia di anni sempre con la stessa sentita partecipazione. Gianluca Rubeo