Avezzano. In tarda mattinata si è svolto, al castello Orsini, un produttivo confronto tra Confagricoltura (rappresentata dalle figure del presidente Lobene, oltre che da Stefano Fabrizi e Bernardo Savini Giosia Bernardi) e i tre maggiori candidati per le elezioni regionali del 2019, ovvero: Giovanni Legnini, Sara Marcozzi e Marco Marsilio, rispettivamente di Centrosinistra, Movimento 5 stelle e Centrodestra.
Gli esponenti di Confagricoltura hanno sottolineato la difficoltà in cui versa ormai il mondo agricolo, soprattutto per colpa di leggi e amministrazioni incapaci di tutelare un settore così delicato. Sono state varie le tematiche affrontate: Lobene si è detto innanzitutto preoccupato per le recenti notizie riguardanti la Chiesa e l’acquisto di determinati appezzamenti del Fucino, rinnovando al tempo stesso la sua vicinanza agli agricoltori. Ha poi detto la sua anche sul recente protocollo d’intesa sul caporalato approvato dalla giunta, affermando come in realtà si sia “discusso sul nulla”.
Gli interventi di Fabrizi e Bernardo Savini Giosia Bernardi hanno invece portato alla luce i cambiamenti subiti dall’agricoltura in questi anni, invitando poi i candidati ad assumersi le dovute responsabilità e a fare scelte politiche non tanto sulla filosofia quanto sulla scienza. Marcozzi, Marsilio e Legnini hanno a loro volta esposto le loro idee riguardo il tema trattato, accusando una burocrazia “troppo incartata”, come hanno sottolineato gli stessi Marcozzi e Legnini, o additando l’incapacità della Regione di modernizzare infrastrutture come ferrovie e porti, tanto da danneggiare inevitabilmente la possibilità di esportare i prodotti coltivati all’infuori dell’Abruzzo, come sostenuto da Marsilio. Altri temi toccati, sono stati quelli dei fondi bloccati e i danni causati dai cinghiali, fenomeni che hanno contribuito a danneggiare, ulteriormente, un settore già in evidente difficoltà.