Avezzano. Una vicenda rocambolesca durata 11 anni quella che ha visto coinvolti due marsicani, un imprenditore di Luco dei Marsi e un artigiano di Avezzano.
Prima una lite con una persona rimasta ferita. Poi l’assoluzione del presunto responsabile delle lesioni. Infine un altro processo, stavolta per calunnia. Anche in questo caso, però, finito con un’assoluzione. Ad essere stato assolto con formula piena dall’accusa di calunnia perché il fatto non sussiste Agostini Giovanni, artigiano avezzanese di 45 anni, assistito dall’avvocato Emilio Amiconi. A portarlo davanti al giudice del tribunale di Avezzano era stato D.F.G., imprenditore edile di Luco dei Marsi.
Tutto ha inizio nel 2011 quando l’imprenditore era finito sotto processo con l’accusa di lesioni personali nei confronti dell’artigiano. Infatti, secondo l’accusa, tra i due c’era stata una discussione e l’imprenditore aveva spintonato il 45enne avezzanese, facendolo cadere a terra e procurandogli diverse ferite e una prognosi di una ventina di giorni. Si era tenuto così il processo e alla fine l’imputato era stato assolto da ogni accusa. I testimoni avevano infatti confermato che non c’era stata alcuna aggressione da parte dell’imprenditore. Così lui aveva deciso di denunciare l’artigiano per averlo calunniato, raccontando fatti che in realtà, secondo la sentenza, non erano mai avvenuti.
Si era tenuto così il secondo processo che aveva stavolta imputato l’artigiano. In primo grado era stato ritenuto colpevole dal tribunale di Avezzano che lo aveva condannato nel 2019 a un anno e otto mesi di reclusione. Ora la Corte d’appello dell’Aquila, presieduta da giudice Romano Gargarella, ne ha riconosciuto la non colpevolezza. Quindi non c’era stata alcuna calunnia da parte dell’artigiano.
Si conclude così, una vicenda durata ben 11 anni, con due accuse e due assoluzioni.