Avezzano. Ventisette chilometri in nove ore attraverso paesi, monasteri e i luoghi simbolo del “francescanesimo”, scortati dai forestali a cavallo, dal personale del Parco e dal Cai: in 200 alla prima marcia per il creato promossa da Regione e Parco Sirente Velino in sinergia con il Corpo Forestale dello Stato, i Comuni di Celano, Collarmele, Aielli, Gagliano Aterno e Castelvecchio Subequo e il Cai, in onore di San Francesco. Il viaggio “spiritual-ambientale”, -che ha visto la partecipazione di residenti e turisti anche stranieri, il direttore del Parco Oremo Di Nino, l’assessore Ezio Ciciotti di Celano, e altri amministratori- con partenza dal Convento di Santa Maria in Valleverde, a Celano, tappa nel “luogo del miracolo dell’acqua”, a Baullo, (Gagliano Aterno), e punto d’arrivo il convento di Castelvecchio Subequo, dove i frati conservano il reliquiario con il sangue del poverello d’Assisi, ha centrato in pieno l’obiettivo degli organizzatori.
Qui la carovana del “creato” è stata accolta da due ali di folla con in testa gli assessori regionali Gianfranco Giuliante e Carlo Masci, il presidente del Parco, Simone Angelosante, il sindaco Pietro Salutari, autorità e associazioni di volontariato. Unanime la soddisfazione per il successo della prima marcia. “L’ottima riuscita della manifestazione”, ha commentato l’assessore regionale ai Parchi, Gianfranco Giuliante, “frutto della collaborazione tra Regione, Parco, Comuni, Cfs, Cai e associazioni, con la grande partecipazione popolare, rappresenta un’occasione per delineare una prospettiva: mettere la marcia per la pace in sinergia con la perdonanza celestiniana per dare impulsi allo sviluppo del turismo religioso nei territori del Parco regionale Sirente Velino”.
Musica per le orecchie del Presidente Angelosante: “ambiente, cultura, storia e tradizioni sono i punti di forza del territorio, oggi abbiamo posto la prima pietra per un evento da ripetere ogni anno: appuntamento al 31 agosto per la seconda edizione”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Salutari, che ha benedetto il gioco di squadra nel nome di San Francesco: “questa è stata una giornata importante per la Valle Subequana. Crediamo fortemente in questo progetto, tutti insieme possiamo rilanciare la speranza e dare una chance ai territori del Parco”. La giornata, dopo il break ristoratore a base di prodotti tipici dei partecipanti, ha chiuso i battenti con la Santa Messa e il doveroso omaggio a San Francesco, il custode del Parco.