Avezzano. Quelle che si stanno svolgendo in questi giorni nella fabbrica più grande della provincia possono essere definite assemblee storiche. La Rsu di stabilimento ha convocato le assemblee retribuite dei lavoratori sconvolgendo le logiche del passato, invitando alle stesse per la prima volta nella fabbrica le categorie dei tre sindacati maggiormente rappresentativi che si occupano di lavoratori precari, Nidil-Cgil, Uiltemp-Uil e Felsa Cisl. Grazie all’impegno e alla determinazione di alcuni membri della Rsu, che ricoprono incarichi sindacali trasversali nelle organizzazioni di rappresentanza, è stato possibile dare voce ai rappresentanti dell’esercito di lavoratori di LFoundry.
Diego Di Francesco, Rsu Fiom-Cgil e Nidil-Cgil della provincia dell’Aquila, dichiara che “la situazione all’interno dello stabilimento è diventata insostituibile. I numeri sono tra i più alti della regione, circa 250 lavoratori precari, ormai la metà dei lavoratori in produzione è composta da lavoratori in somministrazione. I nostri colleghi precari subiscono ricatti contrattuali, sono esposti a logiche di part-time involontario che li rendono di fatto lavoratori poveri. L’azienda sfrutta il lavoro supplementare per fare riduzione dei costi, in un momento in cui il mercato dei semiconduttori vede i massimi profitti per gli azionisti. È arrivato il momento di richiamare LFoundry alla sua responsabilità sociale su questo territorio. Il lavoro in somministrazione è uno strumento usato in maniera distorta dall’azienda, che si approfitta senza scrupoli delle normative di basso profilo morale messe in campo dagli ultimi governi. Questo scenario di certo non offre nessuna garanzia per il futuro neanche ai lavoratori diretti”.
Chiara Pupi, segretaria organizzativa UILTemp Abruzzo, aggiunge che “le assemblee che si stanno svolgendo in questi giorni rappresentano una grande dimostrazione di unità sindacale per ribadire un concetto basilare alla base della lotta contro la precarietà che il sistema lavoro ha creato negli ultimi 20 anni: la definizione di un sano confronto tra le parti sociali che porti stabilità e dignità al lavoro. La somministrazione deve essere uno strumento utile, come previsto dalle normative contrattuali di settore e legislative vigenti in materia, per ottenere le stabilizzazioni, e non può essere utilizzato dalle imprese utilizzatrici per incentivare politiche di precarizzazione. Alla LFoundry chiediamo concreti impegni di valorizzazione e prospettive di stabilizzazione della forza lavoro somministrata fino ad oggi utilizzata all’interno dell’azienda”.
Infine, Erica Di Stefano, Felsa-Cisl, dice che “le assemblee di questi giorni sono un passaggio storico nello stabilimento di Lfoundry. Ringraziamo tutti le lavoratrici e i lavoratori diretti e somministrati che stanno partecipando e le RSU di stabilimento per aver condiviso questo percorso. Aspettiamo la fine della tornata assembleare fiduciosi di aprire un tavolo dove si possa affrontare una discussione sul futuro dei lavoratori somministrati alla luce del futuro dello stabilimento.
Le assemblee sono molto partecipate sia dai lavoratori diretti di LFoundry che dai lavoratori in somministrazione, sono iniziate il 4 maggio e andranno avanti fino a domani.