Avezzano. Cicogna in crisi per i bebé stranieri ma alle prese con lo ‘straordinario’ in seguito alla maggiore fertilità delle coppie marsicane. Nel 2014 le coppie straniere o miste (cioé padre marsicano e mamma extra comunitaria) hanno portato il pallottoliere delle nascite a 90 bimbi in meno. Da parte loro le coppie di origini locali hanno non solo tamponato la ‘falla’ demografica imputabile allo straniero ma persino dato un contributo decisivo nel determinare il saldo attivo delle nascite complessive rispetto al 2013. I 52 bebé in più venuti alla luce nel 2014 (in totale 1060 vagiti) rispetto all’anno precedente (1.008) sono infatti merito dell’accresciuta prolificità dei genitori marsicani che nello scorso anno si sono dedicati di più all’eros procreativo. I marsicani hanno generato 143 figli in più rispetto al 2013, facendo chiudere in ‘attivo’ il bilancio totale annuo del reparto nel 2014. Quali le cause dell’arretramento ‘straniero?’ “I parti di genitori non italiani o misti”, spiega il dottor Giuseppe Ruggeri, direttore del reparto Ostetricia dell’ospedale di Avezzano, “nell’anno da poco conclusosi sono passati dal 30 al 20% Questa flessione è dovuta al fatto che molti lavoratori immigrati hanno lasciato la Marsica per mancanza di impiego. In particolare, una larga parte di rumeni e slavi, perso il lavoro da noi nel campo dell’edilizia, si sono trasferiti in Germania. Molti immigrati di origine nord africana, in particolare marocchini, hanno scelto invece di trasferirsi in Francia. Una diaspora che ha fatto segnare un calo del 10% nelle nascite straniere o con babbo marsicano e donna immigrata. Questa diminuzione è stata però ampiamente compensata dai genitori che vivono nella Marsica”. Al di là del cambiamento di segno (meno straniero, più italiano) il reparto di ostetricia, con 52 nascite in più nel 2014, centra un risultato rilevante poiché – in un panorama nazionale segnato da una marcata denatalità – è difficile persino mantenersi sugli standard degli anni precedenti figurarsi superarli in modo netto. Merito,in larga misura, sicuramente di un continuo miglioramento nell’assetto del servizio e dell’attivazione di ulteriori prestazioni nonché del restyling di parte dei locali. Dal settembre scorso sono agibili i nuovi ambulatori, trasferiti in un padiglione dell’ospedale completamente ristrutturato, ed è operativo un nuovo servizio per monitorare minuziosamente la fase finale della gravidanza. Ostetricia, inoltre, nello scorso anno, è riuscita a conseguire un altro risultato eccellente: ridurre i parti cesarei, secondo le stringenti ‘raccomandazioni’ del Ministero della Salute. Nel 2014 il reparto ha ridotto le nascite con taglio chirurgico dal 34 al 32%, collocandosi così ai primissimi posti tra gli ospedali d’Abruzzo, quasi tutti nettamente al di sopra della media nazionale.