San Benedetto dei Marsi. Dopo due anni e mezzo passati a inseguire le società che avevano realizzato all’interno del territorio sambenedettese alcuni parchi fotovoltaici, contrariamente a quanto asserito da una latente minoranza, arrivano i primi frutti. Il presidente del consiglio comunale con delega all’ambiente, Francesco Raglione, ha spiegato: “Sono state sottoscritte oggi, 29 dicembre 2015, nella sala consiliare municipale, due convenzioni tra il Comune marruviano e la società Sonnedix San Benedetto srl (nella fotografia, in mezzo, l’ingegnere e amministratore delegato della società Sonnedix Raffaele Nociti, insieme al sindaco Quirino D’Orazio, a destra, e al presidente Francesco Raglione, a sinistra), proprietaria di due parchi fotovoltaici costruiti nel 2010, in seguito al rilascio di specifiche autorizzazioni regionali (la numero 96 e la numero 97 del 13 luglio 2010) che imponevano alla società di stipulare, prima dell’inizio dei lavori, una convenzione per il ripristino del sito (una volta dismesso l’impianto) e un’altra per la compensazione ambientale (a pena di decadenza della stessa autorizzazione). Due obblighi che avevano il compito di garantire il ripristino dello stato dei luoghi (evitando i costi di smaltimento degli eventuali materiali abbandonati) e, soprattutto, garantire un ristoro economico per il danno ambientale procurato al paesaggio e all’ambiente. Nonostante il mancato adempimento di questi obblighi, il Comune, nel 2010, ha lasciato costruire tali impianti senza richiedere quanto per legge era dovuto, quindi senza tutelare gli interessi della comunità. Lasciando costruire questi impianti, non ottemperando ai dettami delle autorizzazioni regionali, si è consentito alla società di fare profitti milionari senza che l’ente ottenesse in cambio nemmeno un centesimo e, cosa più grave, tutto ciò è avvenuto nel totale silenzio sia nei confronti della cittadinanza sia nei confronti della Regione Abruzzo che ha rilasciato l’autorizzazione. Tutto questo è proseguito fino al cambio di amministrazione (avvenuto il 27 maggio 2013), quando, avuta finalmente la possibilità di accedere ai fascicoli, tenuti fino ad allora sotto chiave, ci siamo accorti che la passata amministrazione si era resa protagonista di gravissime negligenze e omissioni nella gestione della vicenda. Mentre nel Comune di San Benedetto dei Marsi si assisteva, tra il 2010 e il 2013, a questi virtuosismi amministrativi che andavano a vantaggio esclusivo dei privati e a totale discapito della comunità marruviana, nei paesi limitrofi (come ad esempio Collarmele, Cerchio e Villavallelonga) le cose andavano diversamente. Infatti, con i soldi delle suddette convenzioni, i succitati Comuni hanno incassato ingenti proventi, grazie ai quali hanno potuto realizzare opere pubbliche di ogni tipo senza ricorrere ai mutui e agli indebitamenti (come, purtroppo, è avvenuto nella nostra municipalità). Scoperta questa gravissima e imbarazzante situazione, abbiamo preso immediatamente contatto con la Regione e con la società Sonnedix, con le quali c’è stata una copiosa corrispondenza e numerosi incontri, oltre alla nomina di un legale. Dopo ben due anni e mezzo di intenso lavoro, si è riusciti a far sottoscrivere sia una polizza fideiussoria del valore di 280mila euro (a garanzia del ripristino dello stato dei luoghi una volta dismesso l’impianto) sia due convenzioni del valore di 150mila euro (per la compensazione ambientale, che saranno utilizzati per realizzare opere pubbliche sul territorio comunale senza gravare sulle tasse dei cittadini). C’è anche da dire, inoltre, che l’iter attivato dalla nostra amministrazione per risolvere il caso Sonnedix, che ha portato a questo grande risultato, è stato posto in essere anche nei confronti di altri quattro parchi fotovoltaici che, prima del nostro insediamento, una volta autorizzati dalla Regione, hanno seguito lo stesso omissivo e negligente iter burocratico. A tutti i cittadini, anche a chi diceva che nulla era dovuto, auguriamo una buona fine e un buon anno”, ha concluso il presidente Raglione.