Avezzano. Già da inizio dicembre non sono più reperibili i biglietti per assistere al 12° Concerto di Natale nella Cattedrale di Avezzano, che si terrà martedì 20 dicembre alle ore 20,45, organizzato dall’associazione Harmonia Novissima di concerto con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Avezzano, Provincia dell’Aquila, Micron Technology Foundation e sponsor privati del territorio. Stavolta il Premio alla Carriera Anna Luce, già conferito nelle undici edizioni precedenti a Ricciarelli, Stewart, Bridgewater, Gasdia, Ruggiero, Salazar, Branduardi, De Sio, Vecchioni, Dalla, Noa, andrà ad un grande cantautore, oggi considerato uno dei massimi esponenti della canzone italiana d’autore, creatore di musiche ricche di riferimenti stilistici multiculturali e di testi altrettanto carichi di citazioni bibliche e richiami letterari ispirati a grandi scrittori dell’epoca classica o moderna; il tutto per veicolare messaggi capaci di richiamare l’attenzione su valori perduti, sul mito come sulla sacralità arcaica. Da qui l’ultima idea di Capossela, parzialmente ispirata al suo ultimo album “Marinai, Profeti e Balene”: un concerto dal titolo “Marinai, Profeti e Santo Nicola”, produzione pensata appositamente per la Cattedrale dei Marsi di Avezzano e la Basilica dei Frari di Venezia. Capossela terrà in Cattedrale, come lui stesso ha affermato in una intervista di qualche giorno fa a Radio Maria, un concerto speciale in cui i toni e i contenuti biblici del suo ultimo album troveranno particolare risalto e collocazione. Da tempo Vinicio Capossela è attratto da Santo Nicola e dai suoi culti legati all’inverno. Qualche anno fa se l’era immaginato dispensatore del dono della parola in un radio-racconto natalizio intitolato “I cerini di Santo Nicola” e in una canzone in cui il suo nome veniva leggermente modificato in Sante Nicola. Protettore di disgraziati, e primo disgraziato lui stesso, nonché patrono di marinai, naviganti, bottai, condannati a morte, prostitute, innocenti, vittime di errori giudiziari, scolari senza il fiocco, San Nicola è il santo cui Capossela ha votato la messa in acqua del disco “Marinai, Profeti e Balene”, parzialmente registrato a Creta. Se “Marinai, Profeti e balene” è un viaggio dell’uomo incontro al fuori misura, e Dio è il fuori misura, allora Santo Nicola è il mediatore giusto a cui affidarsi per interpretarne il silenzio, quel silenzio assordante per l’uomo contemporanea derubato della spitirualità e dei valori antichi. San Nicola, primo portatore di doni, ci viene incontro per provare a praticare il dono della parola e così avventurarci nell’eterna prova riservata agli uomini: misurare la distanza tra l’imperfezione che siamo e la perfezione che scorgiamo; perfezione che a volte, brevemente, ci attraversa e ci pervade in forma di Grazia, fino a farci sentire il canto delle sirene, farci urlare come Giobbe nel suo disperato lamento: fratello delle sirene sono diventato, compagno degli struzzi. Compagno di Santo Nicola! San Nicola arriva con le sue strenne e ci mette in guardia da noi stessi avvertendoci che “soli non è meglio che mal accompagnati” e sussurrandoci aguzzo: “Fate attenzione a quello che desiderate. Capace che poi magari si avvera”. Intanto si è avverato il desiderio di tenere un concerto votato a Santo Nicola e ambientarlo nella Cattedrale di Avezzano. Parte dei proventi del concerto di Avezzano sarà quest’anno devoluto alla LILT , la Lega Italiana per la lotta contro i tumori.
“… E io vi dico invece che per quanto siamo fango impastato con uno sputo di divino, c’è comunque del divino in noi, anche nello sputo.
E ovunque e comunque ci vuole coraggio e cuore di cane, come il pesce che l’osso se l’è messo dentro, nello scheletro, per navigare e smettere di proteggersi fuori con una corazza… e poi senso del destino… e dunque bisogna essere un poco profeti.
E poi i mostri, le balene, le creature del sogno, che sono dentro di noi, enormi, molto più piccolo involucro di corpo che ci contiene.
Cose enormi come la morte, l’anima, l’amore, la paura, Dio, God, Tutt Quant’. Tutto quello che è infinitivamente più grande di noi, ed eppure sta in noi…” (Vinicio Capossela)